Marano, al Comune la trasparenza è un optional. Concorsi sospetti, nuovi settori amministrativi, spostamenti e congelamenti. I poteri forti continuano a comandare e alla grande

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Con la delibera di giunta sottoscritta ieri, la commissione straordinaria ha istituito un nuovo settore all’interno delle macro aree della struttura organizzativa del Comune. E’ nato, con un blitz di due commissari, Reppucci e Greco (la De Caro era assente), il settore Gestione risorse umane. Vi chiederete quale sia la straordinarietà di questa notizia. Per gli addetti ai lavori i conti sono facili da fare, un po’ meno per i cittadini distratti, poco avvezzi o interessati alla cosa pubblica.

Ma andiamo nel dettaglio per scoprire quante “magagne”, situazioni anomale, scelte amministrative discutibili sono state compiute o sono emerse nell’ultimo periodo.

Per capire la vicenda bisogna fare un passo indietro, partire dal concorso bandito dal Comune tempo fa (per direttore amministrativo, categoria D1) e vinto, con non poche polemiche, dalla dottoressa Paola Cocca, già dipendente dell’ente. Tutto ciò va inquadrato poi con l’operazione imbastita per il siluramento del dirigente Luigi De Biase, storico funzionario dell’area amministrativa, uomo amato o odiato al Comune, che per anni ha avuto il compito, tra gli altri, di gestire il personale comunale. De Biase, sospeso per 90 giorni e rientrato al Comune nei giorni scorsi, è stato (durante la sua assenza) sostituito al Personale dal dirigente Giuseppe Bonino, responsabile dell’area economico-finanziaria.

Rientrato De Biase, che è in causa contro l’ente per una sospensione ritenuta ingiusta, il Comune si è affrettato a creare un altro settore, Gestione risorse umane, incardinato nell’area finanziaria. Cosa significa nella pratica?

Che il Comune ha creato un settore inutile sotto tutti i profili, visto che la gestione del personale era già incardinata nell’area diretta da De Biase e che era stata affidata momentaneamente a Bonino. Ora il Personale finisce in un altro comparto amministrativo e sotto le dipendenze del dirigente dell’area economica, che a più riprese aveva manifestato il suo disappunto per l’incarico affidatogli.

Perché lo si è fatto? Con ogni probabilità perché occorre dare una posizione organizzativa alla vincitrice del recente concorso (nella foto Paola Cocca con Claudia Gargiulo, il primo presidente della commissione giudicatrice che si occupò di esaminare le prove scritte) per direttore di area amministrativa. Il concorso in questione fu vinto proprio da Paola Cocca.

Riepiloghiamo: il Comune toglie la delega a De Biase, la affida a Bonino e poi crea, non volendo restituirla a De Biase, un altro settore che necessita, guarda caso, di una categoria D1, la stessa posseduta dalla Cocca. La Cocca è vincitrice di un concorso in cui il presidente della commissione per le prove pre-selettive (ce n’è stata una seconda per le prove orali dopo l’addio della Gargiulo) è una dirigente del suo stesso ente, ma soprattutto – come si evince dalla foto – anche una sua amica o quanto meno una persona con cui ha rapporti di chiarissima confidenza.

Ragioni di opportunità, di quel che sembra un palese conflitto di interessi, avrebbero dovuto imporre alla Gargiulo di rifiutare quell’incarico. In quella stessa commissione, o meglio come segretario verbalizzante, c’era anche un altro collega della Cocca, con cui la stessa ha rapporti e frequentazioni quotidiane. Per la cronaca il concorso, che poteva essere congelato dopo le numerose segnalazioni e polemiche, è stato poi portato a termine da un altro presidente di commissione, un prefetto individuato da Reppucci.

Ma andiamo oltre. Nel frattempo Luigi De Biase, due giorni prima della creazione di un nuovo settore, bandisce un avviso per l’assegnazione di tre posizioni organizzative, tutte in scadenza il 30 settembre e tutte attinenti alla sua area, ovvero quella amministrativa. Posizioni organizzative che consentono, a chi le dirige, di guadagnarsi quanto meno 10-12 mila euro l’anno al netto dello stipendio base. Le posizioni organizzative bandite erano le seguenti: affari generali (chi lo gestiva si occupava anche del personale), servizi sociali e settore demografico.

Morale della favola? La commissione, senza una preventiva conferenza dei servizi dei dirigenti (lo si è fatto per le altre modifiche alla struttura interna), convocando un segretario generale esterno per un solo giorno, Carla Tanzillo, pagandola pur avendo a disposizione un vicesegretario (sempre De Biase), crea un apposito settore che costerà all’ente altri 12 mila euro l’anno per la posizione organizzativa da assegnare ad un dipendente, forse la Cocca, forse a qualcun altro. Il Comune in pre-dissesto continua a buttare via soldi, per il personale, per i debiti fuori bilancio, per i praticanti avvocati e chi più ne ha più ne metta.

Nel contempo un dipendente comunale, spostato dai servizi sociali all’avvocatura, segnala con apposita nota scritta, girata poi ai commissari straordinari, che un dipendente e un funzionario comunale, in sua assenza, si sono appropriati della sua password e hanno agito, con il suo personal computer, per recuperare delle informazioni di servizio.

Di procedimenti disciplinari finora per questo caso nemmeno l’ombra. L’allergia ai procedimenti disciplinari è storia nota ed è cosa che lascia quanto meno perplessi visto che al Comune sono operativi tre commissari chiamati a far rispettare la legalità. Era già accaduto per il sovraordinato dei vigili Luigi De Simone, che per 16 giorni non aveva disposto alcun controllo nel supermercato chiuso (ma in realtà aperto) con ordinanza dell’area tecnica e fatta poi rispettare con quasi due mesi di ritardo e con l’ausilio dei carabinieri.

Nessun procedimento avviato nemmeno per il funzionario del settore demografico, che si era fatto “fregare” migliaia di tessere e soldi in contanti, poiché – senza darne comunicazione al suo dirigente di riferimento – aveva ritenuto di doverli custodire nel suo ufficio e non nella cassaforte comunale.

Nessun procedimento per i messi comunali, che in due occasioni hanno consegnato ordinanze di chiusura ad horas dopo sette-otto giorni.

Nessun procedimento disciplinare nemmeno per la questione del capannone abusivo di via Vallesana, dove tecnici e vigili hanno fatto a gara per commettere più errori possibili e dare la possibilità al privato di ricorrere al Tar bloccando un’operazione di sgombero che doveva avvenire sei mesi prima.

La rivoluzione sbandierata negli uffici comunali non è mai avvenuta, come tutti ormai sanno. La camorra, i poteri forti e i piccoli poteri, locali e non, continuano ad avere la meglio proprio negli uffici dell’ente, dove tutti quelli che dovevano essere spostati – eccezion fatta per quattro poveri cristi, orfani di raccomandazione – sono rimasti al loro posto.

Oggi il cancro è proprio lì, in molti uffici comunali. Gli unici dipendenti ad esser stati spostati sono confluiti all’ufficio avvocatura diretto da Tiziana Di Grezia. Il dipendente Antonio Damiano, arrivato al Comune per guidare il settore attività produttive, Albino Matarese, un tempo ai servizi sociali, Francesco Pellecchia, quest’ultimo autorizzato a rientrare nel suo vecchio ufficio (Urbanistica) ogni volta che vi è la necessità, visto che è l’unico in grado di effettuare, per l’esperienza acquisita negli anni e per la conoscenza del territorio, ricerche di natura areofotogrammetiche, catastali, spesso utilizzate anche dalle forze dell’ordine.

Le persone in odor di malavita e di imbrogli, invece, continuano a fare il bello e il cattivo tempo. Al Comune tutti ne parlano, tutti sanno, tutti vociferano, ma qualcuno non ha, forse, l’onestà intellettuale per fare passi indietro, per rivedere posizioni sballate o, più semplicemente, sta bene a tutti così e così dovrà andare fino al 2019, periodo in cui sono previste le elezioni. I tanti candidati già in pectore per la carica di futuro sindaco (circolano tanti nomi che non facciamo per fargli pubblicità) non se ne interessano, non entrano nella cosiddetta “scazzetta”, se ne guardano bene. Gli unici che continuiamo a porre domande, anche scomode, e a chiedere trasparenza e legalità, siamo noi di Terranostranews.

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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