Marano e i conti che non tornano. Parla il neo dirigente Giuseppe Bonino, l’uomo chiamato a salvare l’ente comunale dal dissesto. “Possiamo farcela”

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Ha 38 anni Giuseppe Bonino, neo dirigente del settore economico del Comune di Marano, ed un curriculum che, nonostante la giovane età, è tutt’altro che di secondo piano: ha lavorato prevalentemente nei comuni del Salernitano, spesso in realtà non semplici come quella di Angri, Sant’Anastasia e quella di San Marzano sul Sarno. Si è insediato a Marano nelle scorse settimana e vi resterà fino a quando non rientrerà in pianta organica l’ex dirigente Gargiulo. Sì, proprio lei, trasferitasi alla corte di De Magistris (resterà lì fino alla fine del mandato del sindaco partenopeo) dopo la stagione dei disastri maranesi. Non è stata la prima scelta dell’Ente cittadino Giuseppe Bonino. A lui, infatti, si è arrivati dopo una sequela di rifiuti: quelli di Marzia Bardascino, Concetta Russo e Gianluca Russo e dopo le vicissitudini burocratiche che hanno impedito la nomina di Roberta Trezza. Si potrebbe dire, insomma, che Giuseppe Bonino è una sorta di outsider. Un outsider ambizioso, però, ben motivato e già totalmente immerso nelle problematiche del Comune di Marano. Sarà lui l’uomo che riuscirà a mettere ordine nei disastrati conti dell’Ente e a rilanciare il settore acquedotto e gli altri comparti finiti nel mirino della critica?

Bonino sembra già avere le idee chiarissime. “Per me è una sfida – dice – il più grande impegno della mia pur giovane carriera. Ci tengo a dare il massimo, è un’esperienza dura ma altamente formativa. Marano è un comune importante e io, in collaborazione con la commissione straordinaria e gli altri funzionari, faremo di tutto per invertire la rotta”.

Si parte naturalmente dalla questione canoni idrici, dai mancati incassi, dall’esercito di abusivi e furbetti.

“Per quel che concerne il “comparto” acqua – spiega – apporteremo alcune modifiche regolamentari: vareremo in primis una carta dei servizi, poi avvieremo una ricognizione della rete idrica, assolutamente necessaria, e ridiscuteremo alcune partite debitorie, in special modo con Acqua Campania. La prossima settimana è stato già fissato un incontro con l’ente idrico regionale e con Acqua Campania. Come ente comunale, è storia nota, siamo debitori nei confronti di Acqua Campania. Non gli 8 milioni richiesti, però, ma meno della metà. Qualcosa infatti è stato già pagato dalle precedenti amministrazioni cittadine. E’ stata poi ridiscussa – aggiunge Bonino – la convenzione firmata a suo tempo con questi enti: una convenzione a dir poco capestro per il Comune di Marano, almeno su alcuni aspetti come quella dei costi per la depurazione delle acque. Ora, però, occorre fare chiarezza sugli allacci e consumi degli altri comuni limitrofi che, potenzialmente, potrebbero essere stati addebitati erroneamente al Comune di Marano. Abbiamo in tal senso già individuato alcuni allacci, tra Villaricca e il comune di Qualiano. Con Acqua Campania e l’ente idrico regionale discuteremo anche di questo aspetto”.

Le prossime bollette? “L’obiettivo, dopo i rallentamenti degli anni scorsi, è di metterci a regime entro la fine del 2018 e l’inizio del 2019. Ad ottobre di quest’anno emetteremo le bollette per gli anni 2014 e 2015. Tutto sarà diviso in cinque rate. Attualmente la percentuale di incasso, per quel che riguarda i canoni idrici, è pari al 30 per cento. Significa che abbiamo un numero altissimo di evasori o elusori, senza contare le perdite cospicue relative alla rete idrica e altri aspetti, come quelli accennati prima, su potenziali addebiti errati. Il nostro è un piano di ampio respiro, finalizzato alla normalizzazione della gestione dell’acquedotto”.

Tassa per la spazzatura? “Va un po’ meglio rispetto all’acqua, la percentuale di incasso è del 50 per cento. Ma c’è, ovviamente, da migliorare anche su quell’aspetto”.

Tributi, incentivi Ici? “Le modalità di incentivo fatte nel passato erano giuridicamente e formalmente legittime, avallate tra l’altro da una delibera di giunta che lo aveva suddiviso nell’arco di un triennio. Posso già annunciare tuttavia, fin da ora, che l’incentivo ai dipendenti non ci sarà più. L’iter burocratico e i relativi incassi non dovrebbero, anzi non dovranno in alcun modo risentirne”.

Dissesto sì, dissesto no? “La situazione è critica e nessuno può negarlo, ma ci sono i presupposti per far bene, per scongiurare il default. Abbiamo incassato poco in questi anni, ora bisogna invertire la rotta. Il nodo è tutto qui. Siamo tutti ben motivati, la Commissione straordinaria sta sostenendo il mio lavoro. Sappiamo quali sono le criticità e abbiamo individuato anche le formule per portare denaro fresco nelle casse dell’ente. Stiamo lavorando incessantemente sul recupero dei crediti, a cominciare dai canoni idrici evasi da complessi residenziali, parchi e attività commerciali. I primi risultati già si vedono. Altre entrate arriveranno dal riscatto del diritto di superficie, qualcosa risparmieremo ridiscutendo le convenzioni con gli enti regionali, altre risorse arriveranno infine dal miglioramento delle entrate tributarie”.

 

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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