Marano, i “furbetti” del capannone abusivo di via Vallesana. Dovevano sgomberare molti mesi fa, ora il Comune pare essersi svegliato

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Potremmo definirli i furbetti del capannone. Quelli che hanno costruito un capannone abusivo su un terreno comunale, adibito ad officina e deposito per automezzi di grande portata, e che hanno fatto perdere al Comune (assente e complice per anni) un finanziamento europeo per la realizzazione di un’arteria che avrebbe collegato via Marano-Pianura al cimitero. La storia è nota ai nostri lettori, ce ne siamo occupati tante e tante volte. Il caso del capannone figura persino nella relazione che ha portato allo scioglimento del Comune. Uno scandalo enorme sui cui nessuna forza politica ha mai messo becco.

Quel capannone, acquisito al patrimonio comunale nel 2013, è stato rimosso soltanto parzialmente. Quando si insediò, il prefetto Reppucci incontrò gli occupanti e sentenziò: “Avete 25 giorni di tempo per lasciare il capannone e smantellarlo, altrimenti interverremo noi”. I 25 giorni sono trascorsi da oltre tre mesi. Sono diventati 120-130 giorni, ma il capannone, in gran parte, è ancora là (rimosso solo il tetto), ma soprattutto è ancora occupato. Chi lo ha costruito aveva promesso di smantellarlo e, dietro le sollecitazioni del Comune, di fornire la relazione sullo smaltimento. Cosa finora mai avvenuta.

L’ente cittadino, dopo numerosi approcci bonari, ha ora deciso di fare sul serio: l’altro giorno è stato intimato nuovamente agli occupanti di sgomberare. Lo dovranno fare, secondo quanto comunicato dal Comune, entro la fine della settimana, altrimenti si passerà dalle parole ai fatti.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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