Area Pip, anche la Procura si è stufata di Reppucci. Ultimatum al Comune per i lavori nella zona sequestrata

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Si è stufata persino la Procura di Napoli, che nella giornata di ieri, attraverso i carabinieri del Ros, ha fatto recapitare al prefetto Reppucci una nota che suona come una sorta di ultimatum per il Comune. Devono darsi una mossa per quel che concerne la messa in sicurezza dell’area Pip, quella sequestrata nei mesi scorsi e per la quale non si è fatto ancora nulla. Hanno pochi giorni per dare un segnale, altrimenti non si escludono provvedimenti drastici da parte dell’autorità giudiziaria.

L’area a ridosso dei capannoni fu sequestrata sette mesi orsono. La Procura, per venire incontro alle esigenze degli imprenditori e degli operai, ha concesso tre proroghe in attesa dell’avvio dei lavori per la messa in sicurezza di una zona collaudata con false attestazioni.

In questi sei-sette mesi è stato fatto poco o nulla: il Comune ha dato mandato ad un tecnico, Gianpaolino, di redigere una relazione sugli interventi da predisporre. Ma lo stesso ente ha ritardato l’affidamento di un incarico a una delle ditte chiamate per i sopralluoghi. La ditta è entrata in azione solo pochi giorni fa. L’ente comunale se ne vuole lavare le mani: non ha capito, o finge di capire, che vi sono aspetti amministrativi che attengono alle sue competenze e non a quelle dell’autorità giudiziaria. Reppucci potrebbe iniziare l’iter per la revoca della concessione ai Cesaro, per inadempienza contrattuale, ma se ne guarda bene e il motivo non è chiaro.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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