Marano, nel suo ultimo giorno di lavoro al Comune la D’Ambrosio (in sinergia con la Disciplinare) fa fuori Luigi De Biase: 90 giorni di sospensione. Il dirigente: “Una porcata immane”

0
745 Visite

Novanta giorni di sospensione dal lavoro per il dirigente del Comune di Marano Luigi De Biase, storico responsabile dell’area amministrativa dell’ente e unico dirigente attualmente in carica, vista la perdurante assenza di figure apicali nei settori economico-finanziario e tecnico.

La sanzione è stata comminata dalla commissione disciplinare del Comune chiamata a giudicare sul caso di una dipendente del settore Patrimonio nel cui fascicolo, anni orsono, furono ritrovati due diplomi (del medesimo indirizzo, di cui uno apparso, forse quello falso, dopo una denuncia anonima) recanti date di acquisizione diversi, uno databile 1979 e l’altro 1980. In pratica uno dei due titoli di studio sarebbe stato acquisito prima dell’assunzione al Comune e l’altro in una fase successiva.

Uno dei due titoli è sicuramente falso e indusse, nel 2013, al tempo del commissario straordinario Gabriella Tramonti, ad inviare gli atti all’autorità giudiziaria per fare chiarezza sulla vicenda.

Fu aperto anche un procedimento dalla commissione disciplinare dell’epoca, guidata proprio da De Biase, che si arenò tuttavia nelle more della conclusione delle indagini.

Dopo quattro anni dai fatti la segretaria generale uscente, Maria Giuseppina D’Ambrosio, ha ripreso quelle carte e avviato, nei mesi scorsi, il procedimento a carico di De Biase, che non avrebbe agito tempestivamente all’epoca omettendo di notificare, nei termini previsti, i relativi atti alla dipendente comunale tuttora in carica e premiata, con un salto professionale, dalla giunta Liccardo, uscita di scena nel maggio del 2015.

De Biase è stato punito, con il massimo della pena prevista, da una commissione disciplinare composta da Gilda David, Maria Pia Russo, Renato Spedaliere (come membro di un’area, l’area Vigilanza, soppressa nei mesi scorsi dalla stessa commissione straordinaria), Antimo Scotto, responsabile dell’Anagrafe per il quale la segretaria uscente non ha ritenuto di aprire alcun procedimento nonostante l’incredibile leggerezza commessa qualche tempo fa: aveva conservato nel suo ufficio personale (e non in cassaforte) soldi e carte d’identità, migliaia, poi rubate dai ladri.

Il computo dei giorni è stato fissato dalla segretaria generale, quella balzata agli onori delle cronache per i tanti atti amministrativi mal confezionati, nel suo ultimo giorno di lavoro al Comune. In verità l’ultimo giorno sarebbe dovuto essere il 1 giugno (come da decreto di insediamento del nuovo segretario Ilaria Bruno) e non è chiaro se gli atti firmati dopo il 1 giugno, come la delibera che sancisce il turn over negli uffici, abbiano una loro validità o se siano impugnabili.

De Biase ha intanto preannunciato che “tutelerà la sua immagine e onorabilità professionale in tutte le sedi”, definendo l’atto sottoscritto dalla commissione e avallato dal segretario generale “una porcata immane”.

Ultima considerazione: il dipendente comunale che ha truffato il Comune e lo Stato Italiano, l’assenteista della villa comunale, se l’è cavata con 20 giorni di sospensione dal lavoro.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti