Marano, non solo bollette pazze o gia’ pagate: ora spuntano anche le bollette per cittadini che da molti anni non sono più residenti in città

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Non solo bollette pazze, non solo bollette già pagate per l’anno 2011, ma anche bollette inviate a chi non risiede ormai da anni in città e per consumi riferiti a quando ormai non era più un cittadino di Marano. Tra i tanti casi spicca quello di un anziano che dal 2004 è residente in una città dell’hinterland e che aveva a suo tempo comunicato agli uffici comunali l’avvenuta cessazione dell’utenza. L’uomo si è visto recapitare una bolletta per i consumi del 2011.

Sono settimane che scriviamo del caso “acqua” a Marano, ma ogni giorno si scoprono cose nuove. Non bastava il fatto che le bollette, complice il vecchio dirigente Gargiulo e l’amministrazione Liccardo, le avesse notificate con 3 anni e mezzo di ritardo. Ora bisogna fare i conti anche con i macroscopici errori negli importi e per le annualità, senza contare che ogni giorno file di utenti (50 al giorno per chi riesce a reperire il numero) sono in coda negli uffici al quarto piano di via Nuvoletta. Tutta Marano, o quasi, è passata o passerà per quei corridoi. Disservizi, disagi, insomma, ma sorge anche un’altra domanda: il bilancio comunale, al capitolo riscossioni, necessita di variazioni, modifiche, integrazioni e quant’altro?

Di seguito la lettera di un lettore.

Situazione insostenibile allo sportello del servizio idrico di Marano. Le bollette recapitate ai cittadini per gli anni arretrati , in molti casi, si rivelano già pagate. Ma per scoprire se c’è realmente da pagare o meno, bisogna tornare più giorni allo sportello, presentandosi almeno una-due ore prima per riuscire a conquistare il famoso numerino di prenotazione, data la massa di gente con lo stesso problema. Da settimane si va avanti con gruppi di 40 -50 persone al giorno ma con personale spesso ridotto ad una sola unità, su cui vanno pure gli strali di tutti gli utenti inferociti. Inferociti si, anche per il fatto che le notifiche vengono consegnante con un timbro di spedizione vecchio di tre mesi mentre all’interno si legge l’avvertenza che il termine per non incorrere in ulteriori sanzioni, data 30 giorni proprio da quel timbro fasullo. Ci sarebbero tutti gli estremi per avviare una class action contro l’Ente sia per indagare sui reali motivi che hanno portato a tante emissioni di bollette sbagliate, specie quelle di piccolo importo, sia per il danno biologico ed economico arrecato agli utenti incolpevoli. In alcuni casi, siamo al ridicolo, sono arrivate con gli stessi ritardi trimestrali persino le notifiche postali delle avvenute notifiche di pagamenti pretesi ma già effettuati mesi prima. Auspichiamo che qualche magistrato voglia fare chiarezza e che qualche dirigente o la neo commissione voglia mettere finalmente ordine.

Alessio (Marano)

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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