Acque reflue, la Regione chiede nuovamente il conto al Comune di Marano. Intanto scoppia il caso Gargiulo. E' giusto che sia ancora al suo posto?

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Sma Campania, la partecipata della Regione, torna a bussare alle porte, anzi al portafogli del Comune. Il Comune è debitore di svariati milioni di euro, forse 8, forse qualcosa in più, nei confronti della Regione. Per anni, tanti anni non ha versato la quota per le acque reflue (acque di scarico) e il debito ha ormai assunto contorni da catastrofe per il quasi dissestato ente cittadino e, di conseguenza, per i suoi contribuenti.

Sma Campania ha alzato nuovamente la voce, sollecitando il Comune al pagamento e paventando un’ulteriore azione legale. La destinataria degli “inviti” è, naturalmente, il dirigente del settore economico del Comune Claudia Gargiulo.

La dottoressa Gargiulo, ai più noti per essersi “dimenticata”, per circa quattro anni, di emettere le bollette dell’acqua, determinando un ammanco per le casse dell’Ente valutabile attorno ai 12-14 milioni di euro, ha preso tempo: due mesi la prima volta, dieci giorni dopo l’ultima reprimenda della Sma.

Cosa aspetta? Probabilmente di emettere il ruolo del secondo semestre del 2012, prima che cada in prescrizione, e di far pagare agli utenti, con tanto di quota fissata in bolletta, il primo dei tanti conticini per le acque reflue.

Alcune domande sorgono spontanee: come è possibile che il dirigente comunale in questione, che guadagna tra l’altro cifre annuali ragguardevoli, alle quali si aggiungono i premi per i presunti obiettivi raggiunti, sia ancora al suo posto di lavoro?

In Italia avvisi di garanzia e altre misure sono scattate per molto, molto meno. Non vogliamo il male della Gargiulo, per carità (anche se lei, qualche anno fa, ebbe persino il coraggio di contestare i nostri dati) ma è evidente che qualcosa non quadra e che qualcuno deve pure assumersene le responsabilità, di fronte ai cittadini ma anche di fronte alla legge.

Quattro anni di mancati introiti per il Comune, dicevamo, e, nel contempo, di spese per le forniture idriche pagate ugualmente. Acqua Campania e gli altri gestori i soldi li hanno ricevuti e li hanno ricevuti anche e soprattutto grazie alle anticipazioni di cassa. In sintesi, il Comune non ha incassato un euro (danno erariale) ma ha liquidato, parzialmente o completamente, i suoi fornitori. Il Comune, in tutti questi anni, ha anche approvato dei bilanci, redatti con la consapevolezza che non sarebbero stati emessi i ruoli. Si può parlare, dunque, di bilanci falsati?

Ma non finisce qui. Non avendo emesso i ruoli relativi alle ultime annualità, il Comune non ha potuto nemmeno calcolare i costi per le acque reflue. Il debito con la Regione è così cresciuto a dismisura e si è sommato a quello già cospicuo maturato durante la gestione Bertini.

Ci sono, infine, parchi, i cui nomi sono noti al Comune e al grande pubblico, che non sono in regola con i pagamenti dell’acqua. Da quando è al Comune, ovvero dal 2009 (fu ripescata la Gargiulo dopo il rifiuto di un concorrente che si era piazzato prima di lei), quanti evasori ha stanato il dirigente del settore economico? Quanti parchi o complessi residenziali hanno sanato la propria posizione? Pochi, pochissimi.

E ora cosa accadrà? Che si troverà una soluzione di comodo e che tutto peserà sulle tasche dei contribuenti? E il dirigente in questione, con questi popo’ di disastri sul groppone, è giusto che resti ancora al suo posto?

© Copyright 2016 Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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