Rapporto sulla criminalità a Napoli: “Camorra in espansione e nuove leve più violente”

0
649 Visite

Negli ultimi dieci anni il sistema criminale dell’area metropolitana di Napoli è continuato a crescere. Lo dicono i fatti. I numeri. Gli omicidi e le estorsioni. Tra l’altro la camorra è più aggressiva rispetto al passato, anche perché i giovani rampolli che vogliono il potere e i soldi. Il primo rapporto (un bel libro di quattrocento pagine) sulla Criminalità e sicurezza a Napoli, a cura dei professori Giacomo Di Gennaro e Riccardo Marselli, è stato presentato nell’Aula magna storica dell’Università Federico II, è stato presentato alla presenza di un parterre era di alto profilo: il procuratore generale Luigi Riello; il capo della Procura di Napoli Giovanni Colangelo e il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti che con il suo intervento ha così sintetizzato: «Napoli non è più violenta delle altre grandi città. Sarebbe un’area, senza la camorra, molto più sicura». Il capo dell’antimafia ha posto temi che soprattutto nel governo nazionale sono oggetto di discussione: l’effettività della pena, di rafforzare i processi, di potenziare le scorte per chi combatte la criminalità organizzata, di aumentare gli organici delle forze dell’ordine e della giustizia.

Nelle prime file c’erano il questore, gli alti funzionari della polizia, lo stato maggiore dei carabinieri e della Guardia di Finanza regionale.

«Non solo politiche repressive; noi dobbiamo cercare di integrare gli aspetti sociali, valoriali ed economici», è la sintesi della riflessione del procuratore generale Luigi Riello.

A Napoli e nell’hinterland le rapine – scippi e furti –, tra il 2004 e il 2013, su un campione di centomila abitanti, sono state più del doppio della media calcolata su tutte i capoluoghi metropolitani.

Un’altra anomalia è che il tasso dei furti denunciati è più alto a Milano, Roma e Bologna rispetto Napoli. Lievita la delinquenza minorile, che si conferma come questione irrisolta. Il dato del 57% di minori denunciati, sempre dello stesso periodo, è spaventoso. Così, l’incremento del 214% degli omicidi e tentati omicidi, dà un peso (negativo) ulteriore all’area metropolitana.

La concentrazione degli scippi e dei furti si registra maggiormente nel centro storico di Napoli a causa della maggior presenza di turisti; e, poi, perché è più semplice dileguarsi nei vicoli e far perdere le proprie tracce. Altro capitolo è appunto la criminalità violenta. Nella fattispecie, quando si compiono attentati, stragi, omicidi volontari consumati, infanticidi, tentati omicidi, omicidi preterintenzionali, lesioni dolose, rapine, violenze sessuali e sequestri di persona. In base a tale indice la città metropolitana di Napoli primeggia sulle altre, seguita da Milano, Torino e Bari. Ricordiamo, ad esempio, che tra il 2004 e il 2006 si registrarono 209 omicidi di camorra (66,5%) su 319; mentre tra il 2012 e il 2013 gli stessi valori scendono a 62 su 108 (57,4%). Nonostante, i numeri descrittivi di una realtà cruenta, come quella di Napoli e, del suo territorio limitrofo, si riducono rispetto il passato. In assoluto, quindi, la nostra area non è la più violenta. Tuttavia, è solo la presenza della criminalità organizzata ad alterare la sicurezza ambientale.

Mario Conforto

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti