Sant’Antimo, le bombe che hanno devastato i negozi e lo scontro tra i Puca e i Ranucci

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Le due bombe di ieri notte sono uno sciagurato e criminale botta e risposta al tritolo tra il clan Puca di Sant’Antimo, capeggiato da Pasquale Puca, detto “minorenne”, attualmente al carcere duro, e la costola armata del clan Ranucci, capeggiata da Filippo Ronga, boss in ascesa, latitante da ben cinque anni. E in una città che si sente sotto attacco e di fatto ostaggio della criminalità organizzata, (solo già sette gli attentati dinamitardi registrati negli ultimi undici mesi) le dichiarazioni di solidarietà ai commercianti  del sindaco Aurelio Russo,  hanno fatto più rumore dei due ordigni fatti esplodere la notte scorsa. Quella “solidarietà” espressa in una lunga nota, ha sorpreso e preoccupato non poco i concittadini del sindaco Russo, che in un primo momento aveva addirittura  decretato anche “due ore di lutto cittadino”, come valore simbolico di protesta dall’intera città per quanto appena accaduto. Poi in corso d’opera,  e sicuramente a mente fredda, dopo aver messo bene a fuoco i personaggi coinvolti, il sindaco si è affrettato a cancellare il lutto cittadino, mentre  la “frittata” della solidarietà contenuta in  nota stampa, resta purtroppo  “indelebile”  su tutti i siti e sulle pagine dei social.

Il Mattino

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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