Raffaele Amato, detto o’ Lello e poi ‘o Spagnuolo, cresce criminalmente tra Arzano (spalle della Iveco), Casavatore e Melito. E’ il capo di una batteria di rapinatori che prende di mira banche, uffici postali e tir. Quel giovane freddo e rampante viene subito notato da Paolo Di Lauro, alias Ciruzzo ‘o milionario, che lo affilia al suo clan con ruolo apicale (fa parte del gruppo di fuoco, oltre a gestire le piazze di Melito, Arzano e Casavatore,) fino a quando il padrino Di Lauro non passa lo scettro al primogenito Cosimo che va in rotta di collisione con Amato e da qui che scaturisce la prima faida di Scampia.
Amato, prima importatore di tonnellate di hashish dalla Spagna in Italia, poi mediatore con i cartelli sudamericani per l’acquisto di colossali partite di cocaina e – infine – capo assoluto di una holding criminale con sede a Melito e ramificazioni in tutt’Italia e all’estero. Una struttura tentacolare, che ha monopolizzato il mercato della vendita della droga al dettaglio nella provincia di Napoli. I pentiti che ne hanno parlato, lo descrivono come un boss carismatico, capace di mediare, all’occorrenza, e dalla grande esperienza criminale. Lello Amato viene arrestato il 17 maggio del 2009 a Malaga, in Spagna. E’ tuttora in carcere ed è imputato in diversi procedimenti penali.
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