Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la misura di custodia cautelare in carcere per Raimondo Caputo, accusato di aver abusato e ucciso Fortuna Loffredo, la bimba del parco Verde precipitata nel vuoto dall’Isolato 3 delle palazzine popolari Iacp, dove un anno prima e in circostanze analoghe era morto il piccolo Antonio Giglio, figlio di Marianna Fabozzi, la convivente di Raimondo Caputo.
L’avvocato Salvatore Di Mezza, difensore di Titò, aveva chiesto la scarcerazione sostenendo che il suo assistito era accusato del grave delitto da una bambina, che da circa quattro anni è seguita a scuola da un docente di sostegno, condizione che non avrebbero reso attendibili le sue dichiarazioni.
Di tutt’altro parere il procuratore aggiunto Domenico Airoma e il pubblico ministero Claudia Maone, i magistrati della Procura di Napoli Nord che hanno condotto la delicatissima indagine. Per l’accusa, quelle dichiarazioni sono più che valide. E hanno il valore di una prova, perchè le descrizioni circostanziate dei fatti, raccontate dall’amica del cuore di Fortuna, sono state rese dopo più di un anno dall’omicidio e in un ambinete protetto e lontano dalle pesanti intimidazioni ricevute dalla supertestimone sia dalla mamma (Marianna Fabozzi) che dalla nonna. E per quanto concerene il docente di sostegno, era solo per un lieve ritardo dell’apprendimento.
Intanto domani, alle 14,30, presso il Tribunale di Napoli Nord ad Aversa, si terrà la prima udienza dell’incidente probatorio, nel corso della quale verranno ascoltate di nuovo le tre figlie di Marianna Fabozzi. L’interrogatorio avverrà un ambiente protetto, alla sola presenza del gip e di uno psicologo che medierà le domande. Tutti gli interessati, dallo stesso imputato ai famigliari della vittima e ai legali, seguiranno le fasi dell’interrogatorio delle tre bambine, in un altra stanza , tramite un impianto di video conferenza.
Il Mattino
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