
Israele ha fatto sapere che per il momento non riaprirà il passaggio pedonale al valico di Rafah e che limiterà l’ingresso di cibo, medicine e altri aiuti umanitari nella Striscia di Gaza perché Hamas non ha restituito tutti i corpi degli ostaggi uccisi. Secondo gli accordi per il cessate il fuoco il valico, che si trova nel sud della Striscia di Gaza ed è l’unico al confine con l’Egitto, avrebbe dovuto essere riaperto al passaggio delle persone martedì. Il passaggio delle merci da Rafah invece è già ripreso, e centinaia di camion che trasportano cibo, medicine, tende e carburante, fra le altre cose, sono entrati nella Striscia nei giorni scorsi: con la decisione di Israele il loro numero sarà ridotto.
Lunedì Hamas aveva liberato tutti e 20 gli ostaggi ancora vivi e aveva riconsegnato a Israele i cadaveri di altri 4, mentre quelli di altri 24 si trovano ancora nella Striscia. Già nei giorni precedenti il gruppo aveva detto che sarebbe stato difficile riconsegnare tutti i corpi, dato che alcuni sono in mano ad altre organizzazioni palestinesi e altri si trovano sotto le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti. Un rapporto dell’esercito israeliano sostiene che Hamas non abbia fatto sforzi sufficienti per trovarli, cosa che ha portato al rinvio della riapertura del valico di Rafah e alla riduzione degli aiuti.
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