I lavori inizieranno il 12 aprile del 2025. Il permesso di costruire è del 27 maggio del 2021. Nuovo cemento si abbatterà sul territorio e questa volta in via Adda, in una particella di terreno di proprietà della cooperativa Sant’Antonia. Saranno realizzati diversi appartamenti, ma il numero non è chiaro: dovrebbe oscillare tra i 20 e i 30. L’intervento sarà realizzato dalla Sansone costruzioni Sas. Le quote della Sant’Antonio sarebbero state acquisite, di recente, dall’imprenditore edile Sarracino, che le avrebbe rilevate da un altro noto imprenditore del territorio (ambito rifiuti) Cesaro.
Si torna a costruire, dunque, nella città che, assieme a Giugliano anni fa e da qualche tempo a Mugnano e Quarto, è stata tra le più saccheggiate nel periodo anni Ottanta e Novanta. La Sant’Antonio costruirà grazie al via libera dei giudici amministrativi (le ultime sentenze del Tar sono del 2023 e del 2024), che hanno deliberato sulla scorta di alcuni ricorsi e alla luce delle mancate risposte o dinieghi formulati in passato dal Comune. La Sant’Antonio, con un ricorso presentato molto tempo fa, aveva chiesto e ottenuto di scorporarsi dall’area lottizzata denominata C17, uno dei piani convenzionati non ancora sfruttati dai proprietari dei terreni e resi edificabili dal vigente piano regolatore comunale.
Con lo scorporo sancito dal Tar è decaduto, tuttavia, il requisito del lotto minimo. La lottizzazione nel suo complesso, insomma, non potrà più realizzarsi, ovvero anche nelle altre particelle dalla C17, che si estendono fino a via Corree di sotto. Ma sarà così? O in futuro, per gli altri, si troveranno altre forme ed altri escamotage?
lLe altre particelle sono di proprietà dei germani Cavallo, famiglie Nastro Di Maro, della Sepe costruzioni, della Ma.Giu.Na, mentre un’altra parte – di proprietà della famiglia Simeoli – è stata a suo tempo confiscata dallo Stato ed è di proprietà del Demanio.
Ora bisognerà capire, come avviene in altri comuni dell’hinterland, Mugnano e Quarto in primis, dove il cemento la fa da padrone da qualche anno, se i sottoservizi e le reti infrastrutturali – già carenti in città – riusciranno a supportare questo ulteriore carico abitativo. Da capire anche altre situazioni, rapporti, dinamiche, interne ed esterne al territorio, che affondano le proprie radici negli anni Ottanta. Probabile, però, che prima dell’avvio dei lavori certe dinamiche siano state già chiarite. Si vocifera, inoltre, che nella “giocata” vi sia anche il papà di un attuale amministratore. Sarà vero?
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