E’ un caso più unico che raro nel panorama politico nazionale. C’è un partito, Fdi, che è partito di governo, che esprime il presidente del Consiglio dei Ministri, ma che arranca in provincia di Napoli. Un partito che farebbe gola a tanti, la cui potenzialità non è sfruttata a dovere. I Fratelli d’Italia sono pressoché irrilevanti in provincia di Napoli, soprattutto nei comuni che da decenni sono amministrati, male, anzi malissimo, dalla sinistra. Eppure ai vertici provinciali e regionali la cosa sembra non interessare minimamente.
Prendiamo l’esempio di Marano, comune sciolto 4 volte per camorra, immerso in una miriadi di problematiche che si trascinano dalla notte dei tempi, dove temi per poter mettere in difficoltà la giunta in carica ve ne sarebbero a iosa: dal caso scuola di San Rocco (pessimo nella gestione) alla questione strade, alla pubblica illuminazione, senza contare le infinite promesse sulla consegna dei loculi cimiteriali, attesi da 10 anni dai cittadini, e senza contare le stranezze su alcuni affidamenti, sugli spostamenti negli uffici (a capo dei comparti si muovono solo i soliti e mai chi dovrebbe muoversi). A Marano c’è un consigliere, anzi una consigliera di Fdi, tra l’altro candidata sindaco alle ultime amministrative, ma nessuno se ne è accorto. Lo sanno gli addetti ai lavori, certo, ma non il grosso della cittadinanza e tanto meno i supporter di Fdi. A Marano non c’è nulla: uno straccio di sede, un coordinamento cittadino, un luogo in cui parlare, discutere. Non un manifesto, non un comunicato stampa per stigmatizzare qualcosa e qualcuno, nemmeno sulla recente inchiesta che ha visto coinvolti alcuni dipendenti e politici, tra cui uno, che proprio alle ultime amministrative sosteneva Fdi.
Silenzi e non solo, persino “aiutini” al sindaco del Pd (il partito tanto criticato dalla Meloni e dalla destra in genere), con suggerimenti, pseudo mediazioni e altro. Una tristezza infinita, al netto di tutto. La politica è fatta di sano confronto e anche di critiche, talvolta anche aspre. L’atteggiamento di Fdi, a Marano, è incomprensibile e per molti versi censurabile.
Questo atteggiamento di quasi accondiscendenza era nato due anni fa, quando la leader storica del partito, al ballottaggio si era apertamente schierato con il candidato del Pd. Da allora una debacle senza fine.
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