Chi cresce tra quei vicoli vive per lo più di notte. Come Arcangelo, che si muoveva poco dalla sua zona. Aveva tutto lì, in via Tribunali. Gli amici, la famiglia, il negozio di fotografo del padre Alessandro, con il quale lavorava. E il calcio, la sua grande passione. Anche Antonella, la madre, è commerciante. La donna ha un negozio di abbigliamento proprio vicino al luogo dell’omicidio.
I loro profili social raccontano una famiglia serena e affiatata. In un video c’è una sequenza di foto pubblicate lo scorso 25 ottobre, giorno in cui Arcangelo ha compiuto 18 anni. Nel post c’è una didascalia: «Diciotto anni di puro amore». Proprio la madre, su TikTok, riporta una frase a commento di un video con alcune foto che la ritraggono con Arcangelo: «Sai perché Dio regala un figlio maschio alla mamma? Perché lei abbia per tutta la vita un uomo che l’ami e la rispetti». Con gli amici e i cugini si ritrovava quasi tutte le sere. Tiravano tardi tra una chiacchiera e l’altra. Come è accaduto attorno alle cinque del mattino di ieri. Solo che stavolta è stato diverso. Uno dei ragazzi ha portato una pistola, un «ferro», nello slang dei vicoli, e l’ha mostrata agli altri. La maneggiavano come si fa con un giocattolo. Per provare come funzionava, il 19enne che la impugnava ha scarrellato. Un proiettile è caduto sull’asfalto e poi è partito il colpo fatale.