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Le salme di Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro, i ragazzi di 26 e 27 anni, uccisi a Ercolano venerdì scorso. Alle 14 le bare entrano nella chiesa di San Ciro accompagnate da un lungo applauso. La camera ardente è aperta, i familiari di queste vittime di una violenza raccapricciante si stringono ai piedi dell’altare. Gli amici di Tullio e Giuseppe, sono ai lati. Tanti i cittadini che, sfidando il maltempo, hanno raggiunto la basilica, passano davanti all’altare per un saluto, l’ultimo, in attesa che alle 15 e 30 comincino i funerali che saranno celebrati dal vescovo di Napoli, Domenico Battaglia. Un altro giorno di lutto nella città ferita che ora chiede giustizia.
Tra i primi ad arrivare, il sindaco della città vesuviana, Vincenzo Cuomo, che ha proclamato il lutto cittadino. Con tanti amici e conoscenti per l’ultimo saluto. «Un’intera comunità oggi ha deciso fortemente di stringersi attorno alle famiglie e a questo dolore. Saremo al loro fianco e interamente protesi ad avere giustizia», dice il primo cittadino. E aggiunge: «La nostra richiesta di giustizia non è una richiesta di rabbia, ma è una richiesta serena di chi pensa che uno Stato di diritto debba garantire giustizia alle vittime innocenti con pene certe e severe, proporzionate ai reati che vengono commessi. Da padre nessuno può pensare che un figlio esca la sera e vada in uno scenario di guerra, perché 11 colpi di arma da fuoco sono uno scenario di guerra, non uno scenario di un centro urbano».