I militari cinesi, gli alieni, la “punizione” contro Di Maio: viaggio nelle teorie del complotto sul Coronavirus

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Le teorie del complotto sul coronavirus sono moltissime, e di diversa natura. C’è chi dice che è tutto un gioco di interesse per vendere i vaccini, chi sostiene che serva a depopolare il pianeta, e chi sostiene che sia tutto un piano delle plutocrazie per dominare il pianeta. In mezzo a questi complotti, ci sono delle storie meravigliose. Vediamo le migliori:

La prima teoria complottista che affrontiamo è quella più semplice di tutte: il coronavirus sarebbe stato generato in laboratorio dalla Cina, all’interno di un programma segreto per la creazione di armi batteriologiche che avveniva proprio a Wuhan. Poi, in qualche modo, il virus è accidentalmente fuoriuscito dal laboratorio, ed è iniziata la catastrofe.

Inizialmente questa “pista” è stata aperta dal quotidiano americano The Washington Times. Una testata fondata nel 1982 da Sun Myung Moon, leader religioso della Chiesa dell’Unificazione, un movimento cristiano alternativo di cui faceva parte anche Maria Sung, la donna che traviò il vescovo cattolico Emmanuel Milingo. Il giornale è famoso per le sue idee iper-conservatrici, perché nega il cambiamento climatico, per gli editoriali intrisi di islamofobia, e per le sue teorie cospirazioniste su Barack Obama.

L’articolo in cui si faceva riferimento a questo complotto, poi, si affida ad una fonte che sosteneva di non avere prove, ma di sapere per certo che la Cina da anni manda avanti un programma per prepararsi ad una guerra batteriologica. Ovvero Dany Shoham, un “esperto” israeliano che avrebbe fatto parte dell’intelligence del suo paese, e che ha studiato per anni la questione. Provando a fare ricerche su Shoham, si scopre solo che adesso lavora per una strana fondazione di ricerca indiana, il Manohar Parrikar Institute di Nuova Delhi. Capirete bene, quindi, che ci troviamo di fronte ad una grande inchiesta.

E il bello è che, come avviene spesso nei circoli complottisti, questa fake news incendiaria è stata irrorata di propilene, ed è esplosa. Prendendo le poche informazioni contenute nell’articolo, un sacco di siti da complottismo onanistico si sono gettati in interpretazioni pretestuose e razziste. Che ringraziano il coronavirus di aver smascherato il piano di dominazione mondiale da parte dei comunisti cinesi.

Un’altra grande pista complottista molto seguita in questi giorni, è stata quella secondo cui il coronavirus in realtà “potrebbe essere” (verbi condizionali, ma sguardi sospettosi) una grande macchinazione messa in atto da Bill Gates, ormai padrone dell’OMS in quanto più grande donatore privato, per dominare il mondo.

Il grande Bill nel 2015 avrebbe pagato un istituto di ricerca britannico, il Pirbright Institute (di cui effettivamente risulta come sovvenzionatore), per creare il coronavirus, e brevettare anche il vaccino. Il suo scopo? Diffonderlo nel mondo, creare una situazione di panico, e poi dominare la Terra attraverso il vaccino.

È difficile risalire alla fonte originaria di questo filone complottista, perché i siti in cui convergono Bill Gates, coronavirus, OMS, e Pirbright Institute sono davvero molti. Quelli più girati in Italia, però sono due video: uno su YouTube di Social TV (“notiziario indipendente di controinformazione”, che rimanda ad un canale Telegram, per saltare la “censura”); e un altro su Whatsapp, tramite catena di Sant’Antonio, di una fantomatica trasmissione web chiamata “Vaso di Pandora”.

Ora: effettivamente il Pirbright Institute stava lavorando ad un ceppo di coronavirus nel 2015, e ha realizzato un vaccino. Che funziona per la bronchite infettiva aviaria, che infetta il pollame, e il delta-coronavirus suino, che infetta i suini. Praticamente, Bill Gates avrebbe speso milioni di dollari per diventare il terrore delle fattorie.

Peccato, perché la storia era molto suggestiva, e aveva anche dei grandi testimonial. Ci ha creduto Duke Montana, ad esempio. Che “non guarda la televisione”, ma “ama leggere”.

Di teorie astruse su un attacco dell’Occidente all’economia cinese ne girano a bizzeffe in queste ore. Alcune paventate anche da opinionisti tv di dubbia fama. Questa, però, è in assoluto la mia storia preferita, perché dimostra quanto siano infinite le reti neurali attraverso cui i complottisti mettono in fila gli eventi per disinnescare le trame di questi inganni.

La storia è molto semplice ma di grande effetto: Stati Uniti e Francia avrebbero inventato questo virus per mettere in ginocchio economicamente la Cina, e al tempo stesso punire l’Italia e Di Maio (unici contagiati europei) per aver stretto il patto economico sulla nuova Via della Seta. Un avvertimento mafioso, insomma, che vuole ricordare allo statista di Pomigliano D’Arco che non si doveva permettere di fraternizzare con il nemico e opporsi all’Atlantismo.

Ma il colpo di scena è dietro l’angolo: in realtà il virus sarebbe tutta una farloccata. Una normalissima influenza, che mette a rischio solo gli anziani, e che viene ingigantita inviando killer negli ospedali cinesi (o corrompendo il corpo medico) per uccidere i contagiati più giovani, così da farli sembrare deceduti per il virus. Un inganno nell’inganno, insomma.

A diffondere questa verità scomoda è stato un certo Dottor Domenico Biscardi. Che ne sarebbe stato messo al corrente tramite alcuni suoi amici “informati”, provenienti da Cina, Stati Uniti e Balcani. Facendo un minimo di ricerca, si scopre che Mimmo Biscardi è uno strano personaggio, che anni fa in un’intervista a Il Giornale sostenne di aver portato “il metodo Di Bella nell’arcipelago portoghese”.

Nel 2014, inoltre, tornò a far parlare di sé perché offriva supporto medico contro le scie chimiche. Non si capisce bene quali siano le credenziali mediche di Domenico Biscardi, visto che sui social si definisce anche istruttore presso l’accademia di autodifesa “Wing-Tsung Art Kung-Fu”.

In un pezzo della Stampa, che risale al 2014, la sua biografia viene riassunta così: “46 anni, di Caserta. Si laurea a stento in farmacia a quasi quarant’anni ma nel suo curriculum si spaccia per medico anatomo patologo, nonché internista, con studi condotti alla seconda Università di Bologna e a New York. Titoli che affianca a quelli di ispettore di Polizia e istruttore di arti marziali. Nel 2005 viene arrestato per associazione a delinquere e riciclaggio e sempre in quegli anni sbarca a Capoverde, dove sposa l’avvenente Dilma Dos Santos. Parte vendendo acque minerali, poi mette piede nella clinica di Murdeira dell’isola di Sal, dove inizia a dispensare a piene mani la ‘cura Di Bella’.”

E’ un personaggio straordinario, quindi: poliziotto, medico, istruttore di arti marziali, personal trainer, e rabdomante di loschi complotti politici internazionali. Carrère dovrebbe basare il prossimo romanzo-verità sulla sua storia.

Anche questa versione è molto suggestiva. Nell’ambito dei siti complottisti a tema UFO—quelli che scambiano continuamente le lanterne cinesi, librate nell’aria durante i 18esimi, per dischi volanti—ha cominciato a circolare la voce secondo cui il coronavirus sia in realtà responsabilità degli alieni.

Le ipotesi sono due: o è un’arma che alcuni extraterrestri stanno usando per conquistare il pianeta, oppure è una forma di virus alieno che è stato fatto filtrare per sbaglio sul nostro pianeta.

L’ultima teoria del complotto, è quella portata avanti dal più famoso complottaro italiano: Rosario Marcianò. Noto per il suo sito TankerEnemy, e per la sua lotta contro il male supremo introdotto nel mondo dalle plutocrazie, le scie chimiche.

Secondo Marcianò, in realtà questo nuovo virus sarebbe solo una grande menzogna, orchestrata globalmente dai poteri forti per nascondere una verità letale. A far ammalare le persone, e ucciderle, non sarebbe il virus, ma il 5G. La nuova tecnologia, infatti, sarebbe estremamente dannosa per l’organismo, e provocherebbe tutti i sintomi riscontrabili nei malati di coronavirus. In realtà le teorie di Marcianò sulla relazione 5G-coronavirus si sono involute mortalmente negli ultimi giorni.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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