“La lottizzazione edilizia C17 non è certo una nostra priorità. Chi ci attacca su questo versante lo fa in maniera strumentale”. Pensieri e parole di Francesco Taglialatela, vicesindaco con delega all’urbanistica e ai lavori pubblici. Il caso della lottizzazione edilizia C17, dell’ultimo comparto per il quale i privati chiedono al Comune il via libera per realizzare 80-100, forse più appartamenti, lanciato da Terranostranews e ripreso in consiglio comunale da Pasquale Albano, continua insomma a tenere banco.
Taglialatela, definito dall’opposizione “il vero sindaco della città”, risponde piccato a chi, nei giorni scorsi, ha chiesto lumi o fatto insinuazioni sulla vicenda. “La mia storia personale parla chiaro – dice – a Giugliano ho lottato contro gli interessi speculativi, soprattutto dei palazzinari. Marano non ha bisogno di altro cemento e comunque, al momento, abbiamo ben altre priorità”.
La maggiore preoccupazione del vicesindaco, infatti, è sui fondi Pics. “Siamo in ritardo – ammette – ma siamo in buona compagnia, con noi ci sono altri due comuni, tra cui Pozzuoli. Dobbiamo accelerare su questo aspetto e il fatto che vi siano anche altri enti in difficoltà può consentirci di recuperare il tempo perduto. E’ questa la vera priorità, altro che lottizzazioni edilizie”.
Il vicesindaco, incalzato sull’argomento, si lascia tuttavia “sfuggire” qualche indicazione sul futuro urbanistico di Marano. “Più che mettere in campo cose nuove, bisogna capire se ci sono le condizioni per lavorare sul vecchio, sul cemento già esistente, senza favorire poche famiglie o gli interessi di pochi, ma dando la possibilità a più persone di poter eseguire lavori di restyling o di altra natura”.
Esistente che si traduce, in pratica, in un pensiero (già avuto da altri in passato) sui centri storici e sulle altre zone della città potenzialmente da “rinnovare”, naturalmente alla luce di quanto consentito dalle normative in materia.
Questo il Taglialatela pensiero. Di seguito il nostro: per bloccare la C17, l’ultimo comparto di quella lottizzazione, le strade percorribili sono essenzialmente due: approvare in giunta il nuovo Puc (c’è già il preliminare), in modo da far scattare le clausole di salvaguardia, o mettere in campo altre misure, da concertare con l’ufficio avvocatura, tese quanto meno a rallentare ulteriormente l’iter per l’approvazione definitiva.
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