“Dopo il voto voglio vedere forze in campo, numeri e soprattutto i programmi“. Pietro Grasso apre alla possibilità di far diventare Liberi e Uguali una forza di governo, ad allearsi con il Movimento cinque stelle o con il Partito democratico, magari senza Matteo Renzi, purché il suo partito sia “responsabile” e “fermo sui contenuti“. “Contribuire eventualmente ad un’alleanza di governo – spiega l’ex presidente del Senato in un’intervista a La Stampa – deve essere il mezzo per produrre la forte inversione di rotta che auspichiamo e non certo una scorciatoia per ricavare qualche poltrona in più”. Il magistrato detta però anche le sue condizioni: “Sostenibilità ambientale”, “welfare”, “parità contributiva tra uomo e donna”.
Nella sua intervista, Grasso non cita invece mai esplicitamente i possibili futuri alleati, ma qualche frecciata arriva comunque verso M5s e Pd. Come quando sottolinea che Liberi e Uguali vuole “andare incontro a chi pensa che il cambiamento si ottiene attraverso le istituzioni e non aprendole, come una scatoletta di tonno“. Il magistrato, tornando sul suo programma, non risparmia poi critiche al governo, alle “ricette neo-liberiste”, al “bonus bebè“, evidenziando anche quello che in questi anni non è stato fatto: “Un Piano di sostenibilità ambientale, la messa in sicurezza del territorio, a partire dalle scuole e un piano per il Welfare“, spiega a La Stampa. Un altro aspetto cardine è “la perfetta parità contributiva tra uomini e donne”: senza questo punto sarà difficile per Pd o M5s sedersi al tavolo con il magistrato. “Scegliere tra le politiche di sinistra-sinistra o una sinistra di governo? Non condivido questa diversità”, è la convinzione di Grasso.
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