Senza alcun giro di parole, spostando l’attenzione sulle responsabilità del premier e su quelle che bolla come “bugie” raccontate agli italiani: “Dicendo di averci informato – ha tuonato Borghi dal suo scranno -, lei ha umiliato e offeso anche Di Maio, che le sedeva accanto imbarazzato”.
E ancora: “Ma chi credeva di prendere in giro? Noi abbiamo seguito la trattativa e il mandato che ebbe era uno – sottolinea il big del Carroccio -: l’italia non avrebbe mai firmato quel Trattato. Glielo dissero Salvini e Di Maio”. Quello di Borghi è un crescendo rossiniano: “Cosa non capiva? Ma che bello sarebbe stato se Di Maio si fosse alzato e le avesse detto piantala, bugiardo. Infatti oggi non c’è in aula”. Poi l’affondo più pesante: “Cosa posso pensare se sento che il trattato è chiuso? Che lei è un traditore signor presidente, un traditore. Quando l’abbiamo vista raggiante sui divanetti, con Merkel, Macron e Rocco Casalino se li ricordava gli impegni che aveva preso?”, chiede Borghi rivolto al premier. Si arriva così alla conclusione, tra gli applausi crescenti che si levano dai banchi dei leghisti: “Da Cavour e De Gasperi, ora mandiamo in Europa Conte e Rocco Casalino“.
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