Si terrà oggi l’atteso summit tra i sei consiglieri ribelli e il sindaco Rodolfo Visconti. I rivoltosi – salvo sorprese – chiederanno al primo cittadino di azzerare non solo l’esecutivo ma tutte le cariche istituzionali, ivi compresa la presidenza del consiglio.
Il sindaco, come già anticipato, prometterà mari e monti ai ribelli e chiederà almeno un mese di tempo per apportare i correttivi in giunta.
Chiede l’azzeramento dell’esecutivo anche il consigliere Luigi Carandente, unico rappresentante della lista Agorà, rimasta orfana dei consiglieri Enza Carandente e Bruno Matteo, che con una manovra concordata con Marcello Scuteri e Ciro Marzi – avallata dal consigliere Metropolitano Cacciapuoti – ha deciso di costituire un gruppo a sé nella speranza (o certezza) di ottenere un assessore di riferimento. Una manovra che potrebbe rivelarsi un boomerang soprattutto per Marzi, ormai inviso a quasi tutti i consiglieri di maggioranza.
Ad oggi il sindaco, che pur può contare su due consiglieri “pezzotto” di opposizione, non ha più una maggioranza, ma non si dimettere perché – come abbiamo più volte scritto – ha un ego smisurato e non vuole ammettere che la sua gestione amministrativa è al momento da ritenersi fallimentare.
Anche nel Pd ci sono i mal di pancia, ma i democratici – come da tradizione – navigano a vista o sott’acqua. Qualcosa, però, verrà fuori nei prossimi giorni.
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