Arriva la “riscossione rapida”anche per i Comuni. Non si può più sfuggire al Fisco

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Cambia la musica sulla riscossione dei tributi a livello locale. Con la nuova legge di Bilancio infatti l’esecutivo giallorosso prova a snellire le procedure per il recupero delle imposte degli enti locali provando a mettere ordine tra i due strumenti usati finora.

Il primo è il ruolo che di solito viene affidato all’Agenzia delle Entrate, il secondo invece è l’ingiunzione fiscale che viene utilizzata direttamente dall’ente locale in caso di riscossione diretta. Due facce della stessa medaglia che però spesso danno vita a delle storture procedurali. Infatti in molti casi vengono portati avanti diversi atti sullo stesso procedimento che ritardano poi la riscossione vera e propria. E così per accorciare i tempi, arriva anche per i Comuni l’atto unico di accertamento. Un solo “passaggio” che permette l’esecuzione forzata. Ma qual è l’obiettivo di questa rivoluzione sul fronte della riscossione? Di certo da un lato c’è la volontà di abbattere i tempi (spesso lunghi) per incassare i tributi locali da parte delle amministrazioni comunali, dall’altro lato però c’è l’intento di liberare risorse per portare avanti in modo più incisivo la lotta all’evasione. La mossa del governo infatti potrebbe portare a un risparmio sui costi dovuti alla riscossione abbattendo alcuni passaggi burocratici per poi destinare questo “surplus” sul fronte della battaglia anti-nero.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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