Strage bus ungherese: è scomparso Gyorgy Vigh, il prof eroe che tentò di salvare i suoi due figli a bordo

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L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ONLUS
esprime il massimo cordoglio e la massima vicinanza alla famiglia Vigh
per la perdita del caro Gyorgy.
Un uomo che, nella strage del bus ungherese consumatasi sull’A4 Milano –
Verona il 20 gennaio del 2017 (in cui persero la vita 17 persone), cercò
invano di salvare i suoi due figli, Laura e Balàzs, coinvolti fatalmente
nell’inferno di fuoco originatosi nello schianto contro un pilone di
cemento distante solo 55 cm dal guard rail.
Gyorgy era rimasto gravemente ferito e non si era mai ripreso da quel
devastante lutto: “Noi lo consideriamo la 18ª vittima di quell’incidente
– afferma il presidente dell’A.I.F.V.S. Onlus, Alberto Pallotti -. Sono
davvero numerosi i genitori, i fratelli, le sorelle, i nonni, che
esalano l’ultimo respiro anche ad anni di distanza da una tragedia.
Anche loro sono vittime dello stesso tragico evento, vittime condannate
ad un dolore la cui fine coincide solo con la morte e che non sono e non
saranno mai incluse nelle conseguenze dirette di un incidente stradale.
Loro saranno ignorate dal tempo, dimenticate, anche nei tribunali. Non
conosceranno giustizia. La nostra associazione si è già costituita parte
civile nel processo penale in corso e combatterà affinché anche questi
addii ottengano giustizia. Cercheremo di far valere le ragioni dello
sfortunato Gyorgy, che è scomparso, realmente, a nostro avviso, nella
notte dell’incidente, affinché non perda la vita una seconda volta. Le
morti improvvise rendono i sopravvissuti esseri non viventi. Le vittime
‘collaterali’ vanno aiutate, capite e tutelate. Nessuno si è mai fatto
carico di questa grave lacuna del sistema sociale e giuridico italiano,
affrontando una problematica che riteniamo tremendamente attuale. Ciao
Gyorgy, eroe”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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