Da Marano a Giugliano, da Qualiano a Quarto. Gli amministratori comunali: “Quota 100 è una sciagura perché non possiamo assumere”

0
2.526 Visite

“Per noi quota 100 è una sciagura”. Non usa a giri di parole Domenico Pianese, vicesindaco di Giugliano, la terza città della Campania, per definire il progressivo svuotamento del municipio, che nell’arco di poche settimane dovrà dirà addio ad otto dipendenti. Entro il 31 dicembre, alle luce delle richieste pervenute nei mesi scorsi, sarà soprattutto l’ufficio tecnico a risentirne, con il pensionamento anticipato di ben quattro Rup (responsabili unici di procedimenti amministrativi), chiamati ad istruire pratiche, controllare cantieri, richieste di condono edilizio e ad assicurare la manutenzione degli istituti scolastici.

“Ce ne sono ben 22 di scuole nel nostro territorio – aggiunge il numero due dell’esecutivo giuglianese – e l’organico si assottiglia di giorno in giorno: siamo sotto i 200 dipendenti per una città che conta 120 mila abitanti. La città di Pozzuoli, che ne ha 80 mila di abitanti e un territorio di gran lunga inferiore al nostro, ha il triplo dei nostri dipendenti”. Giugliano, contrariamente ad altri enti dell’hinterland, non è in dissesto finanziario ma deve fare i conti con i vincoli fissati dal turn over del personale e ad oggi il grido d’allarme lanciato agli organi sovracomunali non ha sortito l’effetto sperato. “Possiamo assumere un dipendente ogni quattro in uscita ma i tempo per espletare le procedure concorsuali sono piuttosto lunghi”, sottolinea Pianese.

Se Giugliano piange, Marano – comune di 60 mila anime – di certo non ride. Il settore amministrativo con maggiori criticità è l’anagrafe, falcidiato da quota 100, trasferimenti e pensionamenti ordinari. Negli uffici, quotidianamente frequentati da centinaia di residenti, sono rimasti solo due dipendenti, di cui uno con qualifica che non gli consente di svolgere funzioni particolarmente elaborate. Il caos è all’ordine del giorno. Nei mesi scorsi l’ufficio è stato costretto (per qualche ora) a non assicurare il servizio, complice l’assenza per malattia o ferie di uno dei dipendenti. Non va meglio nemmeno all’ufficio tecnico, dove sono rimasti in attività appena tre geometri. La mole di lavoro è enorme e le pratiche di condono, seimila in totale, non vengono vagliate da oltre un anno e mezzo. Assunzioni? Nemmeno a parlarne. Oltre ai limiti imposti dal turn over, il Comune è in conclamato stato di default. Il bilancio stabilmente riequilibrato non è stato ancora approvato e per bandire concorsi occorre incassare il preventivo via libera del Ministero dell’Interno, chiamato a vigilare sui comuni in dissesto.

A Quarto, altro comune in precarie condizioni finanziarie (il default è stato dichiarato da pochi mesi), in 11 hanno usufruito finora di quota 100. Altri 4 andranno via tra qualche settimana. Identico il refrain per il comune di Qualiano (solo 57 dipendenti), dove in quattro hanno deciso di lasciare. A Villaricca, infine, comune in dissesto ma con bilancio approvato, per un solo dipendente ha usufruito della possibilità concessa dallo Stato, ma non si escludono nuovi addii.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti