Pillole dal Consiglio comunale di Marano. Rifiuti, caso De Nigris e lottizzazione edilizia C17: ecco cosa è accaduto

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Caso De Nigris: l’assessore all’Igiene, destinataria di una mozione di censura proposta dalla minoranza, è stata salvata dalla maggioranza. La De Nigris disertava l’aula da diversi mesi e fino a stasera si era sempre sottratta al confronto. La votazione con scrutinio segreto, terminata con 12 voti contrari alla censura, 9 a favore e un astenuto, ha riservato però qualche sorpresa. Sono ben due i consiglieri di maggioranza che non hanno sostenuto il proprio assessore e questo dato, in qualsiasi contesto politico, aprirebbe quanto meno una discussione interna se non una crisi. Visconti, ne siamo certi, farà finta che non sia accaduto nulla.

Rifiuti: Visconti, bersagliato dalle critiche in aula, dai fischi e dai cori di qualche cittadino, ha annunciato che il Comune ha prorogato il servizio, per altri 14 giorni, alla ditta incaricata di smaltirlo nelle apposite piattaforme regionali. Da domani l’umido sarà raccolto, seppur per un breve lasso di tempo, ma per lo spazzamento delle strade tutto è ancora in alto mare. Un altro affidamento a termine per l’umido, insomma, nelle more dell’espletamento di un bando vero e proprio affidato alla Stazione Unica Appaltante. Visconti e la De Nigris hanno rispolverato il leitmotiv del dissesto finanziario, giustificando i disservizi con l’incapacità da parte dell’Ente di poter programmare affidamenti e individuare ditte per un lungo lasso di tempo, anche alla luce delle ridotte capacità di cassa. Un ritornello che ha sollevato un vespaio di critiche e polemiche. “Che il comune fosse in dissesto era cosa nota già da un anno – hanno ribattuto i consiglieri di minoranza – Chi governa deve individuare per tempo le soluzioni e invece vi siete fatti piovere addosso. La crisi rifiuti è solo a Marano – hanno aggiunto – perché la giunta non ha saputo programmare. La questione dell’inceneritore di Acerra non c’entra un tubo”. L’operato della De Nigris è stato a più riprese definito impalpabile, insufficiente e la stessa De Nigris ritenuta non “all’altezza del ruolo”.

Le penali alla ditta Tekra e la questione mercato ortofrutticolo: il tema è stato sollevato a più riprese dai consiglieri Albano, Giaccio, Passariello e Moio che hanno ricordato all’assessore De Nigris che la Tekra, ditta concessionaria dell’appalto, continua a percepire 40 mila euro al mese per la pulizia di un mercato ortofrutticolo chiuso da 14 mesi. L’amministrazione, già compulsata 10 mesi fa dal nostro portale, se ne è uscita con un generico “vedremo cosa fare in futuro, se ci sarà la possibilità di modificare il capitolato o richiedere servizi suppletivi”. Quanto alle penali, da maggio ad oggi alla Tekra, alla voce disservizi, sarebbero stati scalati soltanto 23 mila, sintomo che per i dirigenti e gli amministratori di Marano tutto è filato per il verso giusto in questi mesi. Delle due l’una: se la Tekra è una buona ditta, allora non merita penali; se non lo è – come sostengono anche alcuni esponenti della maggioranza – perché ha avuto penalità così irrisorie?

La lottizzazione C17. Con gli inquirenti della Dda ormai di casa in municipio, la giunta Visconti non poteva certo dichiararsi favorevole alle nuove colate di cemento. Taglialatela, la mente tecnica di Visconti, che nel corso degli ultimi mesi, a nostre specifiche domande, era stato sempre generico sul tema, ha ribadito che l’amministrazione cittadina è contraria a nuove ipotesi di cementificazione del territorio (e non poteva essere altrimenti visti i chiari di luna), ma che nessun atto formale sarà adottato fino a quando (e se dovesse accadere) i privati non formalizzeranno un’eventuale richiesta per l’invio di un commissario ad acta. Per uno dei comparti C17 è già arrivata una doppia diffida al Comune. L’amministrazione non ha mai risposto e quel non rispondere, secondo Taglialatela, equivale a un no e non ad un silenzio-assenso. Quel che è certo è il Comune, per bloccare l’operazione edilizia, ha una sola strada davanti a sé: avviare il nuovo Puc e far scattare le clausole di salvaguardia. L’iter dovrebbe essere ultimato entro il 31 dicembre, ma entro quella data al massimo sarà individuato il tecnico che dovrà preparare gli atti di carattere tecnico. La partita con la Sant’Antonio, la società che intende costruire una trentina di appartamenti in via Adda, si giocherà (verosimilmente) in futuro in sede di giustizia amministrativa o con un braccio di ferro tra l’Ente e il commissario ad acta che potrebbe arrivare a Marano.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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