Matteo Renzi, 31 parlamentari pronti a seguirlo dopo la Leopolda: scissione ormai vicinissima

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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi lasciano il Senato dopo l'incontro con i senatori del Partito, Roma, 19 Gennaio 2015. Italian premier Matteo Renzi with Reforms Minister Maria Elena Boschi after the meeting with senators of Democratic Party at Italian Senate, Rome, 19 January 2015. ANSA/ GIUSEPPE LAMI
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“Se rompiamo, rompiamo alla Leopolda”. La possibilità che Matteo Renzi dica addio al Pd è sempre più reale. Gli indizi che fanno immaginare una resa dei conti quasi immediata ci sono tutti. “Qualsiasi cosa accada – ha spiegato Ettore Rosato a un emissario di peso della segreteria di Zingaretti – c’è una certezza: noi garantiremo la tenuta del governo“. La Leopolda – spiega Repubblica – è il punto di approdo, ma c’è chi giura che un’eventuale rottura sarà anticipata da un documento che qualche parlamentare, molto in segreto, sta provando a impostare in queste ore. Ci sarebbe la disponibilità ad aderire al progetto da parte di 26 deputati e 5 senatori.

A Palazzo Madama i renziani spiegano che lì basta poco per orientare la maggioranza. Che il renzianissimo Andrea Marcucci resterebbe comunque alla guida del gruppo del Pd, almeno finché lo vorrà Zingaretti. E che, infine, da Forza Italia arriverebbero nelle settimane a seguire senatori come piovesse. A capo della fronda renziana ci sono ovviamente Maria Elena Boschi e Rosato, al loro fianco Luigi Marattin. Ma è ovvio che Renzi debba ragionare sulla giustificazione alla rottura: “I bersaniani – ripete non a caso l’ex ministra – sono praticamente tornati nel Pd, noi non possiamo restare. C’è dunque spazio per un soggetto liberal che competa con la destra sovranista e la sinistra movimentista frutto dell’alleanza organica tra Pd e Movimento”.
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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