Conte Bis, la carica dei sottosegretari: da Lello Topo ad Arturo Scotto. Cariatidi, trombati, il Cinque Stelle ingoia tutto

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Archiviato il via libera al governo Conte bis, che ieri ha ottenuto la fiducia anche dall’Aula di Palazzo Madama con 169 voti favorevoli, due in meno rispetto al voto di fiducia del Conte uno, ora il nodo da sciogliere è quello dei sottosegretari, che coadiuveranno il premier del governo giallo rosso nella sua azione di governo. La questione sarà probabilmente affrontata al Consiglio dei ministri di domani, o comunque, come ha assicurato Conte ieri: “il prima possibile”.

Per quanto riguarda il M5S per il Mef ci sarebbero in lizza cinque i parlamentari. Alla riunione che si è svolta ieri a Palazzo Madama tra i parlamentari pentastellati delle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato è stata stilata una rosa di cinque nomi che sono stati poi sottoposti al leader Luigi Di Maio. Tra loro ci sono i due sottosegretari al Mef uscenti Alessio Villarosa e Laura Castelli, Stefano Buffagni già sottosegretario agli Affari regionali, il senatore della commissione Bilancio Vincenzo Presutto e il deputato della commissione Finanze Giovanni Currò. Al momento, i due favoriti sarebbero Castelli e Buffagni (con l’ipotetica delega alle partecipate), a cui si potrebbero affiancare il senatore Pd Antonio Misiani e l’ex ministro del Mezzogiorno Claudio De Vincenti (Pd).

Al ministero dell’Interno si fa il nome di Emanuele Fiano in quota Pd, mentre il Movimento 5 Stelle potrebbe proporre Carlo Sibilia e Nicola Morra.

A quanto apprende Public Policy da fonti parlamentari Liberi e Uguali punta ad ottenere due o tre sottosegretari. Il nome sicuro è quello della deputata Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente e componente della VIII commissione, che potrebbe affiancare Sergio Costa al ministero dell’Ambiente. Oltre a Muroni, all’Ambiente potrebbe andare la dem Chiara Braga. Al ministero del Lavoro Nunzia Catalfo potrebbe essere affiancata da Arturo Scotto, candidato con Liberi e Uguali alle Politiche 2018 ma non eletto, e da Chiara Gribaudo (Pd). Al neonato ministero dell’Innovazione andranno Del Barba (PD) e Carabetta per il M5s.

Alla Farnesina è ormai certa la conferma di Manlio Di Stefano, mentre per il Partito Democratico ci sarà il senatore Alessandro Alfieri. All’Istruzione Ascani per il PD potrebbe essere affinacata da Azzolina del M5s.

Al ministero della Salute il Pd pensa al campano Lello Topo, mentre i 5 Stelle punteranno su Pierpaolo Sileri. Probabile anche la conferma per il grillino Mattia Fantinati alla Pubblica Amministrazione, anche se potrebbe ottenere un incarico al Turismo o allo Sviluppo economico. Mentre Barbara Lezzi, ministra uscente per il Mezzogiorno, dovrebbe ottenere la poltrona di sottosegretario al ministero per il Mezzogiorno.

Per quanto riguarda il Mit in pole position c’è il figlio del governatore campano, Piero De Luca (che però potrebbe andare anche al MISE), mentre il Movimento 5 Stelle potrebbe proporre Giulia Lupo, Emanuele Dessì e o Stefano Buffagni.

Circola anche il nome di Piero De Luca, figlio del governatore campano. Come dire: allegria!

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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