Crisi di governo, si riuniscono i capigruppo per decidere la tempistica sulla sfiducia. Nel frattempo De Magistris si autolancia…

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È il giorno della conferenza dei capigruppo al Senato: la riunione dovrà decidere la tempistica con cui si arriverà al voto della mozione di sfiducia presentata dalla Lega nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E dopo un fine settimana di botte e risposte, proposte di governi di scopo (Renzi), rifiuti (Zingaretti), frenate sulle elezioni (M5s e Beppe Grillo) e desideri di corsa al voto (Salvini), l’attesa è tutta per la riunione che dovrà decidere quando ci sarà il voto che certificherà formalmente, attraverso il Parlamento, che il governo Conte non esiste più. Ma a parlare è la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati che precisa, citando d’altra parte il regolamento, che in caso di mancanza di unanimità sul calendario dei lavori, sarà l’Aula a discutere e decidere l’agenda. “La convocazione dell’Assemblea, nell’ipotesi in cui il calendario dei lavori non venga approvato in capigruppo all’unanimità, non costituisce forzatura alcuna, ma esclusivamente l’applicazione del regolamento” dice la Casellati. “L’art. 55, comma 3, prevede infatti che sulle proposte di modifica del calendario decida esclusivamente l’Assemblea, che è sovrana. Non il presidente, dunque”, aggiunge, sottolineando che il “rispetto delle regole” è a “garanzia” dei cittadini.

CRONACA ORA PER ORA

Ore 11.30 – Di Maio: “M5s ha sempre lavorato”
“Abbiamo sempre lavorato anche nelle ultime ore. Il M5S ha sempre lavorato e io sto provando adesso a far pubblicare il decreto rider in gazzetta ufficiale almeno per tutelare quei ragazzi che aspettano ancora tutele”. Così Luigi Di Maio all’assemblea del M5s.

Ore 11.18 – Di Maio a Salvini: “Buon ritorno ad Arcore, Dudù”
“Buon ritorno ad Arcore, dudù”. A quanto apprende Adnkronos Luigi Di Maio, usa l’ironia aprendo l’assemblea dei gruppi M5S. In sala M5S quasi al completo, mentre viene dato in arrivo il presidente della Camera, Roberto Fico.

11.17 – Buffagni (M5s): “Io sono per il voto”
“Io sono per andare a votare”. Lo dice il sottosegretario M5s Stefano Buffagni arrivando all’assemblea congiunta del Movimento. Per Buffagni “l’alleanza con il Pd non è il tema” che va discusso nell’assemblea dei gruppi M5s.

10.19 – Moavero: “Il meglio del Paese lo decideranno gli italiani”
“Da italiano mi auspico il meglio per il nostro Paese. Il meglio per il Paese lo decideranno gli italiani e vedremo come l’evoluzione dei prossimi giorni ci permetterà di progredire”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi a Sant’Anna di Stazzema (Lucca) a margine delle celebrazioni per il 75mo dell’eccidio del 12 agosto 1944. A chi chiedeva se questo futuro verrà deciso dentro o fuori il Parlamento il ministro ha risposto: “Anzitutto in Parlamento”.

10.06 – Grasso: “Opposizione può fermare blitz sul calendario”
“A forza di girare per le spiagge, Salvini rischia di finire spiaggiato. E’ stato molto interessante leggere gli articoli di stamattina in merito alla riunione dei capigruppo che si terrà oggi pomeriggio in Senato. Se Cinque Stelle, Pd e Misto sono scaltri, Salvini non potrà vincere questa partita e umiliare il Parlamento col suo 17% di voti”. Lo dichiara Pietro Grasso (LeU) in un post su Facebook.

10.05 – Casellati: “Se non c’è unanimità tra capigruppo, Aula vota il calendario”
“La convocazione dell’Assemblea, nell’ipotesi in cui il calendario dei lavori non venga approvato in capigruppo all’unanimità, non costituisce forzatura alcuna, ma esclusivamente l’applicazione del regolamento”. Lo dichiara il presidente del Senato Elisabetta Casellati. “L’art. 55, comma 3, prevede infatti che sulle proposte di modifica del calendario decida esclusivamente l’Assemblea, che è sovrana. Non il Presidente, dunque”, aggiunge, sottolineando che il “rispetto delle regole” è a “garanzia” dei cittadini.

9.23 – De Magistris: “Se si vota, la mia alternativa c’è”
“Nel pieno di un agosto di fuoco il Governo è scoppiato. Sembra imminente la consumazione definitiva di un’esperienza politica e di governo complessivamente dannosa per la tenuta democratica del nostro Paese. Se il Presidente della Repubblica, garante degli equilibri costituzionali, dovesse ad un certo punto maturare, invece, la scelta dello scioglimento della Camera e del Senato, ritengo sia venuto il nostro momento per candidarci alle politiche. Io ci sono”. Lo scrive in un lungo post su Facebook, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. “Mi sento pronto e molto carico per costruire l’alternativa e sono contento – se la situazione dovesse precipitare nelle prossime settimane – di partire proprio da sindaco di Napoli.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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