Marano, il caso cimitero diventa comico. I bollettini dei pagamenti non si trovano, ma il Comune non invia un vigile e la Cgil chiede l’archiviazione dei procedimenti

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I bollettini che mancano all’appello. I soldi mai entrati nelle casse del comune, dal 2017 al 2019, per i diritti cimiteriali. La commissione disciplinare del Comune che chiama in causa alcuni dipendenti della struttura e i sindacati che difendono l’operato dei lavoratori a fronte di cospicui ammanchi. In uno dei documenti presentati alla commissione disciplinare, che non ha ancora emesso il proprio dispositivo di sentenza, si ribadisce l’inidoneità del personale di categoria A a svolgere mansioni di controllo amministrativo e si chiede, con diffida, la chiusura del civico camposanto per mancanza di idoneo personale, di categoria B e C, atta, secondo il sindacato, a svolgere mansioni di controllo contabile e amministrativo. Insomma per la Cgil, se non vi è più traccia dei bollettini per gli ingressi dei defunti al cimitero, la responsabilità non può essere addossata ai custodi che hanno svolto finora anche mansione di recepimento degli stessi all’ingresso dei feretri, in quanto – è scritto nel documento richiamato in precedenza – i dipendenti tirati in ballo in sede disciplinare non hanno la dovuta formazione professionale e non potevano essere investiti di tale incarico. Pertanto il sindacato  ha chiesto l’archiviazione del procedimento e l’invio degli atti alla Procura della Repubblica per verificare la situazione in cui versa il cimitero di via Vallesana.

Tra il 2017 e il 2019 mancano all’appello – secondo le verifiche effettuata dagli uffici comunali – circa duecento attestazioni riguardanti i pagamenti dei diritti cimiteriali, con particolare riferimento al deposito di ceneri derivanti da cremazioni. Molti cittadini, insomma, non hanno pagato il dovuto e nelle casse dell’ente non sono entrati i relativi incassi. Chi ha consentito tutto ciò? Chi doveva vigilare? Probabile, come spesso accade a Marano, che tutto finisca nel dimenticatoio, così come l’agognato arrivo di un vigile urbano, richiesto e sollecitato (a norma di regolamento di polizia mortuaria) dal dirigente del settore tecnico che avrebbe inviato formale richiesta al comando vigili e notiziato di tale necessità anche il sindaco Visconti. Anche su tale fronte, ne siamo certi, non accadrà nulla.

Morale della favola: da un lato si accusano alcuni dipendenti, dall’altro non si assumono i relativi e consequenziali provvedimenti. Se i dipendenti sono in buonafede, perché aprire vertenze in sede disciplinare? Se invece c’è il sospetto che non lo siano, come si fa a non modificare l’attuale rosa in servizio a Vallesana? Domande che dovrebbero sollecitare risposte da parte dell’assessore al personale e al cimitero Paolino Castrese D’Alterio. Ma sono domande troppo scomode per lui, che non ama spiegare nel merito ma solo prodursi in sterili annunci.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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