Approvato in Senato il “tagliapoltrone”: Pd e sinistra radicale votano contro

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Manca ancora un ultimo passaggio, il via libera in quarta lettura da parte della Camera dove il governo gode di un’ampia maggioranza, ma già nel Movimento 5 Stelle si festeggia per l’ok dato dal Senato alla cosiddetta legge taglia poltrone.

La misura, fortemente voluta dai pentastellati come una sorta di prosieguo di quella lotta ai costi della politica iniziata con il ricalcolo dei vitalizi e che dovrebbe concludersi con il taglio anche degli stipendi dei parlamentari, a Palazzo Madama è passata con 180 voti favorevoli, 50 contrari e zero astenuti.

Non essendo stata raggiunta la maggioranza di due terzi durante la votazione, adesso però potrebbe essere richiesto un Referendum come previsto dall’articolo 138 della Costituzione, anche se l’opposizione non sembrerebbe avere molta voglia di imbarcarsi in una consultazione dall’esito scontato.

Alla legge taglia poltrone ormai non resta che aspettare l’autunno, quando con ogni probabilità verrà calendarizzato il voto finale da parte della Camera dove il governo del cambiamento non ha problemi di numeri.

Le leggi che prevedono una modifica della Costituzione devono essere votate per quattro volte, due per ogni Camera, con un intervallo di almeno tre mesi. Dato però che non è stata raggiunta la maggioranza di due terzi come previsto per le seconde letture, potrebbe essere richiesto un Referendum.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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