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La decisione del gip di Agrigento, Alessandra Vella, sulla mancata convalida d’arresto di Carola Rackete, è contraria anche al pensiero di Antonio Di Pietro. “Sul piano tecnico-giudiziario – spiega nella puntata di lunedì 8 luglio di Quarta Repubblica – io avrei convalidato quell’arresto“. L’ex magistrato però mette le mani avanti: “È un’ordinanza fatta da una persona in buona fede. Non condivido e deploro le infamie che gli hanno detto contro”.
Poi chiarisce al conduttore Nicola Porro: “È un provvedimento da non condividere, fermo restando che io capisco le ragioni umane. Un giudice rispetta ed applica le leggi anche se non gli piacciono. Quella persona – prosegue – è stata arrestata per due ragioni: per la violazione di un codice della navigazione o per resistenza a pubblico ufficiale”. “Se fossi giudice avrei applicato il decreto Sicurezza”.
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