Nuove intercettazioni nel caso Csm, l’amica a Palamara: “Abbiamo passato sette anni di lusso”

0
883 Visite

“Abbiamo passato sette anni di lusso”. È quanto dice Adele, amica del giudice romano Luca Palamara indagato dalla Procura di Perugia per il caso Csm e le nomine ai vertici delle procure. La frase si evince da nuove intercettazioni telefoniche pubblicate dai principali quotidiani.

Il Corriere della sera scrive:  L’accusa di corruzione riguarda soldi, viaggi e gioielli che l’imprenditore Fabrizio Centofanti avrebbe pagato per Palamara e per la sua amica Adele, insegnante di ginnastica che frequentava da anni. Il 9 maggio i due parlano proprio di quanto può accadere, il magistrato è preoccupato e si sfoga proprio sull’amicizia con Centofanti.

Palamara: «Quel c… di piccoletto solo guai c’ha combinato».

Adele: «Eh però abbiamo passato sette anni di lusso».

Palamara: «Pure, dillo pure!».

Adele: «Lo sto dicendo a te… siamo stati a Ibiza con… siamo stati a Favignana».

Ci sono poi i fogli sottolineati e appuntati dove Palamara, secondo gli inquirenti, cercava di manovrare e ritardare sentenze sentenze. A ritrovarli la guardia di finanza durante alcune perquisizioni.

Come riporta la Repubblica:

Redatti in corpo sedici e a lettere maiuscole – perché la vista non facesse difetto – e sottolineati, lì dove necessario, Palamara conservava i “pizzini” di chi gli si raccomandava – qualche bancarottiere, qualche evasore fiscale, qualche protestato – sapendo che la giustizia non è uguale per tutti. O, almeno, che è più uguale per alcuni. Quelli che avevano un “Santo in Paradiso” come lui.

Si legge: “Proc.Pen, n.41295/10 RGNR (Pm dott.ssa L.Cusano) Abbiamo depositato appello per l’imputata (…) e per l’imputata (…) Né il pm, né le parti civili hanno proposto appello. Occorre ritardare il più possibile l’assegnazione del fascicolo alla sezione della Corte di Appello di Roma e, soprattutto, la fissazione dell’udienza d’appello”. Chiede un altro “cliente”: “Con la sentenza di condanna il tribunale ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica per procedere nei confronti di (…): da controlli eseguiti a novembre il procedimento non risultava ancora iscritto. Occorre ritardare il più possibile l’iscrizione al procedimento e, soprattutto, l’adozione di qualsiasi iniziativa”. “I fatti sono dell’agosto 2010″, aggiunge l’estensore della “prece” perché a buon intenditore poche parole. 2010-2019, se c’è prescrizione c’è speranza.

Il Fatto Quotidiano riporta poi un’intercettazione in cui l’ex ministro del Pd, Luca Lotti, propone a Palamara di parlare con un consigliere del Presidente della Repubblica, Francesco Garofani. Lo stesso Garofani, sentito dal Fatto, smentisce: “Mai occupato di vicende del Csm – afferma -.Non ho mai avuto richieste del genere”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti