Il cemento a Marano e quella lottizzazione (C17) che qualcuno vuole e molti altri no. Taglialatela non ha dissipato i dubbi, anzi…

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Nella città dei grandi scempi edilizi, spesso orchestrati da società e palazzinari della camorra, tiene banco – ormai da qualche settimana – la questione del nuovo piano urbanistico comunale. Quello vecchio, approvato nel lontano 1987, dovrà andare necessariamente in archivio entro la fine dell’anno. La tempistica è stata indicata dalla Regione e non vi saranno – almeno queste sono le indicazioni fornite da Palazzo Santa Lucia – ulteriori proroghe. Chi non si doterà del nuovo Puc (Piano urbanistico comunale) sarà destinatario di una procedura d’infrazione che culminerà con l’arrivo in municipio di un commissario ad acta. In Consiglio comunale, intanto, è già scoppiata la bagarre. L’amministrazione cittadina, guidata dal sindaco Rodolfo Visconti, ha bocciato la proposta formulata dalla minoranza, che sollecitava l’avvio delle procedure del nuovo Puc “in modo da far scattare le clausole di salvaguardia e sospendere, nelle more della redazione dello stesso, l’iter delle lottizzazioni edilizie in rampa di lancio”.

Sono tre le lottizzazioni già finite nel mirino della Dda di Napoli, che nei mesi scorsi ha dato mandato ai carabinieri della locale compagnia di acquisire atti e progetti esistenti all’ufficio tecnico. L’iter di uno di questi tre comparti, denominato C17, è già in fase avanzata. Una delle società lottizzanti ha infatti chiesto al Comune di sottoscrivere la convezione che darebbe il via libera alla realizzazione di una trentina di appartamenti nella zona di via Adda. L’ente cittadino, almeno finora, ha fatto orecchie da mercante, ma i proprietari dei terreni potrebbero presto chiedere alla Città Metropolitana di nominare un commissario ad acta, “stante il persistente immobilismo dell’amministrazione comunale”. Nel civico consesso sono emerse già molte cose.

“Siamo impossibilitati ad avviare le procedure per il Puc – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Francesco Taglialatela – perché non possiamo ancora toccare i fondi, già previsti in bilancio, per individuare e pagare i necessari progettisti. Il nostro bilancio – ha aggiunto – è ancora al vaglio di una commissione ministeriale. Siamo consci che il tempo stringe. Sonderemo nuovamente gli uffici regionali affinché concedano al nostro Comune maggiore tempo per la redazione degli atti”. Parte della minoranza ritiene, tuttavia, che le risposte dell’assessore, che ha la delega di vicesindaco, non siano esaustive e che “la perdita di tempo non sia casuale, ma funzionale a qualche disegno”. Quale? Consentire il via libero al mini comparto della C17.

Taglialatela e Di Pace hanno dichiarato, ufficialmente e ufficiosamente, che faranno nuoi tentativi in Regione. Ma oggi, al netto di eventuali sviluppi, la situazione è chiarissima: il Comune non riuscirà a dare il la al Puc in tempi brevi e i 30 appartamenti di via Adda – salvo sorprese – saranno realizzati.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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