Sant’Antimo, gli 007 della prefettura al lavoro (tra l’altro) su parentele scomode e sponsor di amministratori e consiglieri

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Le cause che concorrono alla formazione di proposte di scioglimento di un Comune possono essere diverse, anche molto eterogenee. Tra queste ci sono i legami, frequentazioni e parentele di pubblici amministratori e dipendenti con mafiosi. Ma tutto ciò potrebbe essere non determinante ai fini della decisione del Ministero dell’Interno.

Quella delle “cattive” frequentazioni è comunque un “pre-requisito” che può portare allo scioglimento, sebbene raramente siano indicati come unico motivo del provvedimento di scioglimento. In contesti socio-culturali dove i valori familistici assumono preponderanza rispetto al buon andamento della pubblica amministrazione, questo tipo di rapporti è considerato un indice di elevata condizionabilità dell’ente.

Va rimarcato il fatto che i commissari che compongono la commissione di accesso presso il Comune di Sant’Antimo hanno fatto specifica richiesta delle generalità di pubblici amministratori e dipendenti. È quindi ipotizzabile che possano tenere in grande considerazione quanto riportato nel decreto di scioglimento del Comune di Sant’Antimo del 1991. Il Comune di Sant’Antimo fu definito, all’epoca, una struttura pubblica che strumentalizza le proprie iniziative alle finalita’ dei nuclei delinquenziali operanti nel territorio. I legami degli amministratori con la malavita organizzata (clan Puca e Verde) si estrinsecavano anche attraverso rapporti di parentela.

Si legge nel decreto di scioglimento del 1991 che risulta legato da rapporti di parentela l’allora assessore Raffaele Ronga, oggi consigliere comunale del Cdu, in quanto imparentato con il noto pregiudicato Francesco D’Agostino, tratto in arresto in flagranza di reato con Antimo Flagiello, in quanto ritenuti responsabili dell’omicidio di Salvatore Puca, pluripregiudicato. Con Ronga nel Cdu ci sono i consiglieri Giusy Ferriero e il geometra Dell’Omo, entrambi destinatari di atti intimidatori. Giusy Ferriero è parente di Ferriero Amodio, ex braccio destro di Pasquale Puca o minorenne, fino a poco tempo fa latitante e poi arrestato dai carabinieri di Castello di Cisterna a Caserta. Il fidanzato della consigliera Ferriero fa parte dello staff del sindaco, mentre con delibera di Giunta è stato disposto l’arrivo del padre del suo fidanzato presso il Comune di Sant’Antimo. Il consigliere Dell’Omo, invece, è ritenuto molto vicino a Giovanni Pedata, fratello dell’ex vicesindaco Antimo Pedata.

Ulteriori aspetti che potrebbero essere valutati dalla commissione potrebbero riguardare lo stesso sindaco Russo (assessore dal 1988 al 1990 di una amministrazione definita nel decreto incapace di dare un segnale di cambiamento, anzi caratterizzata da una azione condizionata da parte della malavita organizzata, generando diffusa sfiducia nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini) e il capogruppo del PD, l’avvocato Domenico Carlea, in quanto suo padre Santo era sindaco quando il Comune fu sciolto per camorra nel 1991. Verifiche di prassi quando nei comuni si insediano le commissioni d’accesso agli atti.

Infine vi sarebbero su molti altri assessori e consiglieri approfondimenti sono in corso da parte degli 007 del ministero dell’interno. Nel corso di questa amministrazione la consigliera comunale Castiglione Teresa si dimise in seguito all’arresto del padre commercialista, ritenuto dagli inquirenti in costante e sinergico rapporto con il gruppo camorristico Puca.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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