Un team di scienziati giapponesi ha scoperto che è possibile prevedere lo sviluppo della demenza senile mediante l’analisi del sangue. Lo ha rivelato il direttore del Centro nazionale di geriatria e gerontologia giapponese Hidetoshi Endo al congresso russo di geriatria e gerontologia a Mosca.
Gli scienziati hanno dimostrato che in una fase precoce della malattia è possibile interrompere il suo sviluppo e migliorare significativamente la memoria eseguendo esercizi fisici e allo stesso tempo allenando il cervello.
Endo ha osservato che circa 6 milioni di giapponesi soffrono di demenza senile e, stando agli studi, entro il 2025 un anziano su cinque ne soffrirà. Pertanto, il governo giapponese sta finanziando attivamente le ricerche finalizzate alla prevenzione, alla diagnosi precoce, alla prevenzione e al trattamento della demenza senile. Quest’anno il paese ha adottato un piano statale per combattere questa malattia.
È dimostrato che lo sviluppo della demenza senile è associato ad un eccesso di proteine, gli amiloidi. Lo strumento diagnostico più affidabile per i medici è il rilevamento di amiloidi nel cervello, ma questa procedura è molto costosa, ha detto Endo.
L’anno scorso, gli scienziati giapponesi, in collaborazione con Siemens, hanno sviluppato un metodo che consente di determinare il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer da un esame del sangue.
“Ora questo metodo viene introdotto nella pratica e, dal momento che la sua implementazione è semplice ed economica, può essere utilizzato per lo screening di massa”, ha affermato Endo.
Egli ha sottolineato che identificare la malattia il prima possibile è estremamente importante. I gerontologi giapponesi hanno condotto uno studio su ampi gruppi di anziani che presentavano disabilità cognitive minori, cioè lo stadio iniziale della malattia, e hanno scoperto che l’esercizio regolare con un allenamento cerebrale simultaneo ha rallentato significativamente lo sviluppo della malattia. Inoltre, dopo un anno di esercizio regolare, la maggior parte dei partecipanti allo studio ha migliorato la memoria.
“L’esercizio aerobico può migliorare l’apporto di sangue al cervello”, sostiene Endo. Gli scienziati raccomandano agli anziani almeno 90 minuti di attività fisica moderata a settimana e attività che stimolano l’attività mentale.