«Cosa Nostra è debole, oggi comanda la ‘ndrangheta»

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Camorra
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Procuratore capo a Messina, per otto anni sostituto alla Procura nazionale antimafia delegato a seguire Palermo e Caltanissetta, prima ancora pm a Palermo impegnato in inchieste sui rapporti tra mafia e colletti bianchi, Maurizio De Lucia è magistrato esperto e conoscitore delle vicende di Cosa nostra. Anche in Sicilia si spara poco. Cosa nostra ha cambiato pelle? L’analisi del procuratore De Lucia segue l’intervista al procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri.

Procuratore De Lucia, è vero che Cosa nostra acquista la cocaina dalla ‘ndrangheta per lo spaccio in Sicilia?
«È proprio così, confermo le affermazioni del procuratore Gratteri. Cosa nostra si approvvigiona dagli ‘ndranghetisti e, a livello personale, anche da qualche esponente della camorra. La mafia siciliana non è più in grado di organizzare una rete di traffico internazionale di droga, limitandosi a controllare lo spaccio sul territorio».

Anche la mafia siciliana oggi spara poco. Significa che è diventata un’organizzazione silenziosa, che fa più affari senza più frizioni interne?
«No, dalle nostre conoscenze non è così. Significa invece che la mafia corleonese, potente tra gli anni ’70 e ’90 del secolo scorso, è oggettivamente in grande difficoltà».

Perché?
«Trent’anni di pressione repressiva dello Stato, che dopo le stragi si è concentrato sulla mafia siciliana con un enorme sforzo investigativo, hanno provocato questo ridimensionamento. Quella stagione di sangue ha segnato l’inizio del crollo di Cosa nostra con tutti i suoi capi».

Non ci sono più capi pericolosi in libertà, in grado di ricostituire una pericolosa struttura mafiosa?
«Tranne Matteo Messina Denaro, tutti i componenti della commissione storica di Cosa nostra sono ormai in carcere. Qualcuno è anche morto negli anni della sua detenzione, come Totò Riina e Bernardo Provenzano, altri sono in carcere al regime del 41-bis con condanne durissime da scontare».

Non ci sono successori della stessa pericolosità?
«I gregari del passato, che aspiravano ad occupare ruoli di primo piano e a ricostituire la commissione provinciale di Cosa nostra, sono stati subito individuati, arrestati, processati e condannati».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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