Mafia, blitz a Trapani: arrestati politici del Pd

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L’inchiesta si chiama “Scrigno”. Indagata anche l’ex assessore Ivana Infererrera  di Trapani e suo marito Ninni D’Aguanno per voto di scambio politico mafioso.  Stessa accusa per l’ex consigliere comunale di Erice Giovanni Maltese. Eccellenti i nomi “mafiosi” coinvolti nell’inchiesta. C’è ad esempio Carmelo Salerno, della famiglia mafiosa di Paceco. C’è anche Franco Orlando, che Tp24.it in un’inchiesta pubblicata un anno fa aveva già indicato come il reggente della famiglia mafiosa di Trapani. Sequestrato il Grand Hotel Florio a Favignana, riconducibile a Francesco Virga, insieme ai negozi Scrigno 1 e Scrigno 2. Alle 11,30 in Procura a Palermo è prevista la conferenza stampa del Procuratore antimafia Francesco Lo Voi, dell’aggiunto Guido e dei pm Camilleri e De Leo

07,15 –  E’ stato arrestato Paolo Ruggirello. E’ lui il politico di spicco finito nell’operazione antimafia di oggi. 53 anni è accusato di associazione mafiosa. Ex deputato regionale all’Ars, Ruggirello era stato candidato anche alle ultime elezioni con il Pd, senza esito.

L’accusa per Ruggirello è di voto di scambio e di associazione mafiosa.

Ruggirello è stato arrestato tre ore fa nella sua villa di Guarrato. Ha cercato e ottenuto voti mafiosi dai clan di Mazara per le elezioni regionali del 2017 e le politiche del 2018. In cambio avrebbe promesso l’interessamento per alcuni appalti.

07,00 –  200 Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, sono impegnati, in queste ore nell’arresto, di 25 appartenenti a Cosa Nostra trapanese per associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, estorsione, danneggiamento e altro.

L’operazione disarticola il mandamento mafioso di Trapani e permette, per la prima volta, di individuare l’articolazione di Cosa Nostra di Favignana.

Oltre ai vertici del mandamento (rappresentati dai fratelli VIRGA Francesco e Pietro, figli del boss ergastolano Vincenzo), della famiglia mafiosa di Paceco ed esponenti della famiglia mafiosa di Marsala, tra gli arrestati vi sono anche esponenti politici locali, che si offrivano ai mafiosi, proponendosi come loro punti di riferimento, arrivando, in alcuni casi, addirittura ad affidare loro la gestione, seppur parziale, della propria campagna elettorale.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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