Consip, Woodcock censurato per scorrettezza ma assolto per l’interrogatorio senza avvocato

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La sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura ha condannato Henry John Woodcock alla censura per la vicenda dell’inchiesta Consip. Ma al di là della sanzione (quella minima prevista dalla legge per lo specifico capo d’incolpazione), il verdetto del «tribunale dei giudici» suona come una vittoria per il pubblico ministero anglo-napoletano, sebbene il magistrato abbia già annunciato ricorso in Cassazione dopo che avrà letto le motivazioni della sentenza. Stesso annuncio già fatto dal sostituto procuratore generale della cassazione Mario Fresa, che sosteneva l’accusa. La condanna di Woodcock è infatti relativa alla scorrettezza nei confronti del procuratore aggiunto Fragliasso, che all’epoca svolgeva le funzioni di capo dell’ufficio, per non averlo avvertito di aver avuto un colloquio con una giornalista de la Repubblica che a sua insaputa fu trasformato in una pseudo-intervista. Per il resto delle accuse – le più gravi, che sottintendevano il tentativo di incastrare l’entourage dell’ex premier Matteo Renzi – il magistrato è stato assolto.

Negata la ricostruzione del pg Fresa

L’interrogatorio dell’ex consigliere economico di Palazzo Chigi Filippo Vannoni in qualità di testimone – senza averlo iscritto nel registro degli indagati, e quindi ascoltato da Woodcock e dalla sua collega Celeste senza la presenza di un avvocato difensore –, nonostante ci fossero gli elementi per inquisire anche lui al pari di due generali dei carabinieri e dell’ex ministro (nonché sottosegretario alla presidenza del Consiglio con Renzi) Luca Lotti, non fu il tentativo di individuare «l’anello più debole della catena per farlo parlare». Così si era espresso il sostituto pg Fresa, nel chiedere la condanna anche per violazione del diritto di difesa: Woodcock avrebbe agito fuori dalle regole per fargli confessare, in un interrogatorio di cui Vannoni avrebbe poi denunciato presunte modalità pressanti e intimidatorie, chi l’aveva avvertito di un’inchiesta in corso sugli appalti assegnati dalla Consip, con tanto di intercettazioni telefoniche; e Vannoni aveva fatto il nome dell’ex ministro Lotti (poi ritrattato davanti ai pm della Procura di Roma).

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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