“I voti te li sei venuti a prendere, ora risolvi il problema oppure vattene”: lo hanno gridato alcuni operatori del mercato ortofrutticolo, chiuso da diversi mesi per inagibilità dell’impianto elettrico e per problemi legati ai titoli di occupazione degli stand.
In aula è scoppiata la bagarre. Anche se l’argomento non era all’ordine del giorno, era noto già da giorni che una delegazione di operatori si sarebbe recata in aula.
La discussione, contrariamente a quanto fatto per via Marano-Pianura, inizialmente non era stata consentita. Poi, dopo le urla e le proteste di operatori e di alcuni consiglieri, tra cui Passariello e Albano, è stato consentito al presidente della struttura, Gaetano Schiano, di prendere la parola e di avviare la discussione.
“Il progetto presentato dall’amministrazione comunale – ha spiegato Albano – è carente. Progetto prevede gazebo all’esterno dei vecchi stand, ma come possono lavorare alle tre di notte sotto un telone?”.
Contestato anche il dirigente dell’ufficio tecnico di Pace: “Il sindaco ha voluto il tecnico che ha chiuso il mercato”, ha chiosato Albano.
Schiano: “La triade commissariale ha commesso un abuso nei nostri confronti. Abbiamo una licenza sanitaria Cee. I commissari per tre anni hanno fatto nulla, il Pip nonostante gli imbrogli e gli arresti è aperto. Siamo disposti a produrre immediatamente i certificati antimafia, dateci in fitto la struttura, i lavori li facciamo a spese nostre, vi produciamo i certificati antimafia e riapriamo. Di Pace ha attestato il falso nell’ordinanza di chiusura della struttura, attestando la mancanza dei pozzetti che invece ci sono”.
La replica di Visconti: “Il problema mercato è di tutta la città, non ha colori politici. Mi sono affidato a dei tecnici, lo stesso che lo chiuse, perché il tecnico lavora su indirizzo politico e su mio indirizzo riaprirà il mercato. Non lo abbiamo riaperto perché dovevamo reperire 20 mila euro, momentaneamente abbiamo fatto questo progetto per iniziare a riaprirlo in modo rapido”.
Una risposta che non ha soddisfatto gli operatori del mercato, che hanno interrotto i lavori del consiglio con le proteste.
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