Chi era Castrese, il santo patrono che Marano festeggia oggi

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Castrese visse nel V secolo durante le persecuzioni dei Vandali. Secondo una Passio leggendaria, Genserico, re dei Vandali, voleva costringere 12 vescovi africani a rinnegare la propria fede. Non sapendo come convincerli, decise di chiedere consiglio ad Aristotemo che consigliò di farli salire su delle navi e farli affondare; ma i 12 vescovi si salvarono miracolosamente. Questi ultimi approdarono sulle rive della Campania dove ognuno prese la propria strada e uno di essi, chiamato Castrese, arrivò a Sessa Aurunca. Passò molto tempo e Aristotale si ammalò così chiese perdono al vescovo Castrese tramite la moglie Beatrice e guarì.

Quando Castrese capì che stava per morire comunicò a tutti la notizia e decise di celebrare quella che sapeva sarebbe stata la sua ultima messa.

Il suo culto è sviluppato in Campania, in particolare a Castel Volturno. San Castrese è il santo patrono di Marano di Napoli e di San Castrese (frazione di Sessa Aurunca). È anche patrono di Monreale in Sicilia.

I maranesi conoscevano molto bene Castrese a causa degli scambi commerciali che c’erano tra Marano e Sessa, così alla morte di Castrese i maranesi chiesero alla città di Sessa Aurunca una reliquia del vescovo e gli fu concesso il braccio. Questo è ancora conservato all’interno della statua di san Castrese, mentre la sua tomba non fu mai ritrovata. È molto probabile che, dagli studi ancora in corso, sia stato proprio il vescovo Castrese a portare il cristianesimo nel territorio maranese ed a fondare lì una prima comunità cristiana.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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