Elezioni a Marano, la campagna per il ballottaggio più noiosa di sempre. I candidati non danno indicazioni sui futuri assessori. Silenzio tombale in casa Lega

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Meno cinque al ballottaggio. Meno cinque al termine di una delle campagne elettorali più fiacche degli ultimi 25 anni. In lizza per la poltrona di sindaco Pasquale Albano e Rodolfo Visconti. Due moderati, insomma, che in questi giorni hanno deciso di mantenere un profilo basso. Poche polemiche, pochi attacchi, nessun confronto diretto. Chi vincerà, erediterà una situazione disastrosa, dissesto in primis. Albano si è dichiarato pronto al confronto pubblico, ma da Visconti – almeno finora – non è arrivata alcuna risposta.

La campagna scivola via così, insomma, senza infamia e senza lode. Eppure ve ne sarebbero di temi da trattare: la macchina comunale, i nuovi dirigenti, il mercato ortofrutticolo, la questione sgomberi e quella dei beni confiscati, senza contare le vicende legate al Pip e a tutto ciò che abbiamo snocciolato e documentato in questi anni.  I due candidati sindaco non hanno nemmeno annunciato parte della loro futura squadra. I calcoli, le dinamiche interne ai partiti e alle civiche stanno prevalendo su tutto il resto.

Negli altri schieramenti si gioca perlopiù a nascondino: la Lega non ha dato alcuna indicazione ufficiale ai suoi elettori. Mcm si è diviso e lascia libertà di scelta, l’Altra Marano tace, Potere al Popolo ha fatto capire che non sosterrà mai un candidato del Pd. Anche Lorenzo Alfè non ha fornito indicazioni. Solo la Giaccio e Fdi sono stati netti: né con Albano né con Visconti.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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