Dovranno lasciare le loro abitazioni nell’arco di qualche settimana o poco più. Sono i residenti della palazzina di via Sant’Agostino, zona collinare della città. La struttura è abusiva e la sentenza, definitiva, risale addirittura al 2006. Oggi il bene è di proprietà del Comune. Nei giorni scorsi, a Napoli, si è riunito anche il comitato per l’ordine e la sicurezza (carabinieri, polizia e prefetto di Napoli), che ha dato il via libera allo sgombero.
Gli occupanti, che furono già destinatari di un provvedimento comunale (diversi mesi fa), sono ad oggi meno di 15: alcune famiglie sono già andate via, altre non ne vogliono sapere e pretendono il rispetto del contratto di locazione, stipulato a suo tempo con un proprietario che non è da tempo più il proprietario.
E’ la solita storia, la solita vicenda maranese, vista e rivista in tanti casi: via Platone, via San Rocco, via Antica Consolare Campana. Dal 2006 ad oggi il Comune, chi era preposto a farlo (dirigenti, assessori, sindaci, funzionari) non è mai intervenuto seppur in presenza di una richiesta alla Cassa depositi e prestiti per ottenere il finanziamento propedeutico all’abbattimento.
La commissione straordinaria alla guida del Comune, dopo aver a lungo esaminato il caso, ha deciso di non abbattere a palazzina ma destinarla ad altri usi. Dopo lo sgombero, infatti, si procederà all’assegnazione dei locali tramite un bando a cui potranno partecipare le famiglie sotto sfratto della città, gli indigenti e, naturalmente, anche coloro che adesso sono in quelle case e che hanno i relativi requisiti.
Di uscire, tuttavia, gli attuali residenti non ne vogliono sapere. Vogliono più tempo, vogliono partecipare al nuovo bando ma senza abbandonare le abitazioni. L’ordine arrivato da Napoli, però, non lascia spazio alle interpretazioni: le case vanno liberate quanto prima.
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