La Commissione europea proporrà la fine del cambio da ora legale a solare

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epa03860623 Members of the European Parliament vote during a plenary session at the European Parliament in Strasbourg, France, 10 September 2013. The European Parliament calls for better protection for users of online gambling. EPA/PATRICK SEEGER
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La Commissione europea proporrà di abolire il passaggio tra ora legale e solare in tutta l’Unione europea, venendo incontro alle richieste dei paesi dell’Est e del Nord capeggiati da Polonia e Finlandia. “La gente vuole farlo, quindi lo faremo”, ha spiegato in mattinata il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, annunciando una proposta per le prossime ore.

In effetti sul tema si sono pronunciati 4,6 milioni di cittadini – numero record per un sondaggio di Bruxelles – che hanno risposto alla consultazione pubblica lanciata dall’esecutivo comunitario tra il 14 luglio e il 16 agosto. E tra questi ben l’80% era favorevole ad abolire l’obbligo del doppio orario in Europa. “Sono dell’avviso che in futuro debba essere l’ora estiva a divenire la regola”, ha spiegato il presidente intervenendo su un’emittente tedesca.

Il tema nei paesi settentrionali ed orientali del continente è decisamente sentito. E’ al centro di accesi dibattiti in Germania, in Polonia addirittura ha messo d’accordo tutto l’arco costituzionale di Varsavia, di solito impegnato a litigare duramente su tutto il resto. Ma anche in Lituania, Estonia e Svezia ci sono movimenti determinati a mantenere solo l’ora estiva. Il motivo? Secondo uno studio del Parlamento polacco, ad esempio, il cambio di orario danneggia l’economia e soprattutto farebbe male alle persone.

Se questo dato non è unanimemente accettato dalla comunità scientifica, secondo i sostenitori dell’iniziativa lo spostamento delle lancette due volte l’anno disturba il sonno, provoca cambiamenti e squilibri nel corpo, genera sbalzi di umore e aumenta l’incidenza di attacchi cardiaci, incidenti stradali o infortuni sul lavoro. Il doppio orario, introdotto da alcuni paesi già dalla Prima guerra mondiale e armonizzato nella Ue nel 2000, è stato pensato per dare più luce ai paesi del Sud, ma può essere fastidioso al Nord dove – secondo i sostenitori dell’abolizione dello status quo – finisce per alterare i ritmi circadiani.

In una ipotesi di ora estiva permanente, tra l’altro, ai Paesi nordici ne deriverebbe un risparmio energetico d’inverno grazie a un’ora in più di luce. In Italia si “salverebbe” la possibilità di avere serate estive più lunghe e luminose, soffrendo magari un poco di più nelle mattinate invernali che sarebbero più buie e fredde.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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