Marano, l’ultima del dirigente comunale Giuseppe Bonino: funzioni dirigenziali (per sei mesi) al capo del settore tributi. Anziché spostarli o ridimensionarli, alcuni dipendenti vengono premiati

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Anziché ridimensionarli o spostarli ad altre mansioni – così come annunciato un anno e mezzo fa dai commissari -, anziché dare seguito alla delibera 61, firmata dagli stessi commissari un anno fa, con la quale si dava il la alla rotazione del personale comunale, quello chiacchierato, segnalato nella relazione che ha portato allo scioglimento del Comune o comunque a capo di settore da tempo immemore (la legge parla di turn over ogni tre anni), anziché fare tutto ciò li premiano.

Per un dipendente, vincitore di un concorso chiacchieratissimo, che il buonsenso avrebbe dovuto far annullare, è stato creato un apposito settore ad hoc; un altro, il capo del settore tributi, è stato promosso dirigente (per sei mesi) e per alcune specifiche funzioni. Il settore tributi, sì, che solo dopo l’arrivo dei commissari e la spinta mediatica è riuscito (dopo anni e anni) a individuare e punire qualche storico moroso dell’acqua.

E’ l’ultima mossa di Giuseppe Bonino da Angri, il dirigente dell’area economico finanziaria dell’Ente, balzato agli onori delle cronache per aver palesato ottimismo in relazione al piano di salvataggio dei conti comunali (bocciato invece per ben due volte dalla Corte dei Conti, bocciatura che si tradurrà nel dissesto), per aver annunciato aumenti contenuti della Tari (e in realtà sono ben oltre il 15 per cento medio da lui annunciato) e per aver difeso strenuamente alcuni dipendenti finiti nel mirino di qualche commissario: personaggi che hanno operato male nel corso degli anni e che dovevano essere puniti anziché essere premiati.

Tra settembre e ottobre, in concomitanza con la dichiarazione di dissesto, il dirigente in questione dovrebbe lasciare Marano e ci lascerà, senza rimpianti, con i seguenti risultati raggiunti: comune fallito, aumenti di oltre il 40 per cento per i canoni idrici, aumenti tra il 25 e il 35 per cento per la Tari, aumento Irpef, creazione di un altro settore amministrativo, di cui non si sentiva l’esigenza, scarsissima trasparenza sul fronte delle comunicazioni alla stampa. Nulla si sa sul condono edilizio, sulle pratiche “pezzotto” o manomesse o non pagate, di cui si è tanto scritto nei mesi scorsi. Vicenda che al dirigente fu segnalata mesi prima dell’avvio delle indagini da parte dei carabinieri.

Niente di niente, insomma, se non il recupero di qualche centinaia di migliaia di euro di evasione dell’acqua, le cui operazioni furono fortemente sollecitate da questo portale. Altrimenti, a nostro avviso, poco si sarebbe fatto anche su questo versante.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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