Marano, l’ennesima boutade (da campagna elettorale) sulle case confiscate o abusive da assegnare agli sfrattati. Se ne parla da anni, ma qualche “sinistro” continua a non capire. Schiaffo alla camorra? No, alla nostra intelligenza

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Ci occupiamo di beni confiscati, case popolari, beni abusivi acquisiti dal Comune mai mai sgomberati da tempo immemore, da almeno un decennio. Ben prima che Angelo Liccardo fosse sindaco, ben prima dell’arrivo degli ultimi commissari, fin da prima che qualche personaggio in cerca di perenne visibilità della sinistra locale sedesse tra i banchi delle maggioranze che hanno contribuito a sfasciare il Comune e la città.

Abbiamo fatto nomi e cognomi di chi abitava e abita in case di cui non potevano usufruire, abbiamo girato video nei beni confiscati ai Polverino, scritto fiumi di articoli per le case comunali abusive da anni requisite dal Comune, indicando strade, luoghi, persone e fatti, e sollecitando le varie amministrazioni a darsi una mossa per mettere fuori dagli immobili coloro che non ne hanno titolo.

Ora la sedicente sinistra maranese, almeno una parte di essa, si intesta – udite, udite – una vittoria per aver strappato dai commissari del Comune e da qualche dirigente (notoriamente poco avvezzi a rispettare i patti) l’impegno affinché i suddetti beni siano destinati all’emergenza abitativa, agli sfrattati, a coloro che non possono permettersi un fitto.

Al netto delle considerazioni già esposte in precedenza, bisogna ricordare ai sedicenti sinistri (perché purtroppo proprio non ci arrivano) che il problema vero a Marano non è tanto e non solo la destinazione d’uso delle case, abusive o confiscate alla camorra; il problema vero è che questi beni non vengono sgomberati e che alcuni (i confiscati) non sono in alcun modo abitabili viste le condizioni strutturali.

Altro problema: questa commissione straordinaria – che andrà via tra pochi mesi – non ha fatto e non farà un bel nulla per eseguire le procedure di sgombero, pur conoscendo i casi Galeota, Platone, Antica Consolare Campana, Sant’Agostino e la storia delle case popolari o dei beni confiscati ai mafiosi.

Questa commissione andrà via e i sedicenti sinistri, che oggi cantano vittoria, si renderanno conto (ancora una volta) che dovranno ricominciare da zero, con una nuova giunta, un nuovo sindaco che prenderà altri mesi, anni, per avviare gli sgomberi. Graduatorie o non graduatorie, la prima cosa da fare è cacciare dalle case chi non ne ha diritto a starci, altrimenti, tutto il resto, è puro esercizio di stile, mera propaganda da dare in pasto a qualche povero cristo che aspetta da anni.

Per loro, i sinistri, è di fatto l’ennesima vittoria di Pirro. Tutto serve per fare un po’ di scena da campagna elettorale e per dare visibilità a qualche dirigente comunale in evidente difficoltà. Schiaffo alla camorra? No, schiaffo alla nostra intelligenza e a quella degli elettori.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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