Area Pip, quel che nessuno osa dire: l’inchiesta ha svelato molto, ma i veri responsabili del disastro sono ancora a piede libero

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Un ribasso quanto meno anomalo, oltre il 37,7 per cento sull’importo a base d’asta, non ha impedito al Comune di affidare i lavori per la messa in sicurezza dell’area Pip alla Opus Costruzioni, che li eseguirà (Iva esclusa e altri oneri) per la cifra di 80 mila e 235 euro.

L’Ente ha inoltre individuato anche il direttore dei lavori: sarà il geometra Giovanni Napoli, il tecnico comunale con il maggior numero di procedimenti amministrativi in carico. Ormai si è perso il conto di tutto ciò che segue il suddetto tecnico: dalle scuole alle strade, dal verde pubblico al Pip e via discorrendo.

Sul fronte dell’inchiesta, invece, si attendono le risultanze delle prossime udienze che si tengono presso il tribunale Napoli Nord. Gli imputati, i fratelli Cesaro, Antonio D Guida, Oliviero Giannella, Salvatore Polverino, sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa.

I carabinieri del Ros, che hanno seguito tutto l’iter dell’inchiesta, la cui titolare è il pm Mariella Di Mauro, sono riusciti a far emergere molte situazioni che si pensava fossero ormai finite nel dimenticatoio: i rapporti tra camorra e imprenditoria, le vicende che portarono alla realizzazione del Pip, le tante anomalie procedurali e strutturali. Vicende che questo giornale aveva evidenziato anni prima dell’avvio delle indagini.

Purtroppo, però, si tratta di un’inchiesta importante, ma monca in alcuni passaggi. La Procura di Napoli non è riuscita (anche perché alcuni reati sono ormai prescritti) a far emergere tutto. Manca all’appello, a parte Di Guida, tutta la classe politica che realmente ideò l’affare Pip e poco (a parte qualche avviso di garanzia) è emerso in relazione alle responsabilità di ex dirigenti, tecnici e funzionari del Comune di Marano.

Un’inchiesta bella, importante, ma un’inchiesta, come ben sanno tutte le persone di Marano che conoscono i fatti e la genesi del Pip, in alcuni punti decisamente monca.

I giornaloni, che si sono svegliati solo nei mesi scorsi, seguono pedissequamente le indicazioni della Procura, ma del territorio e delle persone realmente colpevoli conoscono poco o nulla.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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