Marano, è iniziato il “mercato” degli stagionali per il servizio rifiuti. Dipendenti comunali e di Tekra piazzano amici e parenti. E il Comune? Nemmeno una parola sul netturbino che fece vergognare la città

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E’ iniziato, come del resto avviene ogni anno di questi tempi, il “mercato” degli stagionali del servizio rifiuti. Tutti, in primis diversi dipendenti del Comune, sponsorizzano amici, parenti e conoscenti. L’obiettivo è inserire qualcuno per i prossimi due mesi di lavoro. Quasi sempre le ditte private che lavorano con l’ente cittadino si affidano agli interni, ovvero ai lavoratori già in organico che segnalano amici e parenti, o a qualche dipendente comunale in buoni rapporti con i vertici aziendali.

Da domani anche Tekra usufruirà degli stagionali e almeno tre o quattro persone (ma se ne aggiungeranno altri nei prossimi giorni) saranno impiegate in strada per sostituire chi va in ferie. Tutto lecito? La ditta Tekra può legittimamente inserire nel proprio organico chi gli pare, a patto che ciò non influisca sui costi del servizio a carico del Comune e quindi dei cittadini di Marano. Chi entra, seppur per qualche settimana o mese, non può pretendere di essere assunto a tempo indeterminato. Sono contratti a tempo e tali dovrebbero restare, ma il condizionale è sempre d’obbligo quando si parla di Marano, che qualche anno fa – per una serie di manovre clientelari ordite dai politici del tempo – si ritrovò sul groppone una ventina di dipendenti che sono costati tanti soldi ai contribuenti.

Ciò che è eticamente discutibile è che qualcuno, come accaduto tante volte in passato, faccia campagna elettorale con gli stagionali. Ancor più scandaloso è il fatto che il Comune, come sempre poco propenso a mostrare i propri attributi, abbia denunciato (un anno fa) un operatore ecologico, reo di aver sversato ingombranti in strada e oggi, nonostante la denuncia e il successivo licenziamento, non abbia detto una parola per stigmatizzare il comportamento dell’azienda, che si è ripreso in organico il dipendente che aveva messo lo “scuorno” in faccia all’ente e alla città.

L’ennesima figuraccia del personale del settore Igiene Urbana e dei commissari, che avevano assicurato di chiedere spiegazioni all’azienda. La solita manfrina, insomma, come quando consentirono alla ditta di sversare illegalmente nell’isola ecologica che non era stata ancora aperta. L’azienda fu pizzicata dal nostro giornale e, nonostante il sequestro di una parte dell’area, nulla è accaduto. Non un procedimento disciplinare, non una sanzione a carico di coloro che dovevano vigilare: dirigente, responsabile del procedimento e altri soggetti deputati ai controlli. I commissari dormono beati (come sempre) mentre in certi uffici si continua a fare il bello e il cattivo tempo.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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