E’ già profumo (o puzza) di elezioni a Marano: tanti pretendenti in campo. Poche le novità, molti gli incoscienti

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C’è già (o quasi) profumo di elezioni amministrative nell’aria. Marano tornerà alle urne, verosimilmente a novembre o al massimo entro aprile-maggio del 2019, dopo oltre due anni di commissariamento. Una stagione che si avvia alla conclusione senza aver prodotto, purtroppo, i risultati sperati. C’era bisogno di rivoltare gli uffici comunali come un calzino, alle luce di quanto scritto e evidenziato in ordinanze di custodia cautelare, relazioni del ministero dell’Interno e alla luce di quello che in tanti sono a conoscenza. E invece nulla si è fatto, per l’ostruzionismo palese di alcuni funzionari, dirigenti e di una segretaria comunale che ancora oggi nicchia sul punto nonostante le ripetute sollecitazioni.

Sono in tanti intenzionati a voler scendere in campo, in tanti che, forse per un pizzico di incoscienza o non conoscenza delle problematiche dell’ente cittadino, vogliono misurarsi con l’elettorato. Un elettorato stanco, deluso, che chiede la risoluzione di problematiche che si perdono nella notte dei tempi. Di novità se ne profilano poche all’orizzonte. In queste settimane in tanti si sono o vorrebbero avvicinarsi alla Lega, altri invece hanno sondato il Movimento Cinque Stelle, altri ancora sono propensi a costituire liste civiche, in primis per esigenze di marketing politico.

Forza Italia, partito uscito con le ossa rotte dall’esperienza Liccardo, conclusosi con lo scioglimento dell’Ente parte del Viminale, potrebbe non essere presente alla competizione autunnale o primaverile e lo stesso Pd, afono da oltre due anni e che sta collezionando batoste in ogni dove, potrebbe avere difficoltà a presentare una lista credibile. Rischiano i democratici di non finire nemmeno in ballottaggio, un po’ come accadde cinque anni fa quando il candidato sindaco del centrosinistra, Michele Palladino (poi passato con Liccardo), fu superato al primo turno dallo stesso Liccardo e dal quasi ottantenne Bertini, anch’egli ormai percepito dalla cittadinanza come una sorta di residuato bellico, tra l’altro ritenuto uno dei principali artefici del dissesto finanziario del Comune, ovvero del suo fallimento.

In campo avremo, con ogni probabilità, in qualità di candidati sindaco, il leghista Luigi Baiano, l’ex sindaco Salvatore Perrotta (forse con una civica o due), l’ex consigliere iacolariano Pasquale Albano (anch’egli con un paio di civiche). Il Cinque Stelle sembra essere ancora in alto mare, almeno sul nome del candidato primo cittadino. Potere al Popolo potrebbe puntare su una donna, non la Fanelli, che correrà forse con Leu per tentare di strappare al massimo un posticino in consiglio comunale, che non riesce ad ottenere ormai da quasi dieci anni. E poi? Da tempo si fa il nome di Rodolfo Visconti, ex consigliere democratico, ancor prima candidato in pectore per il Cinque Stelle, poi fermato dai vertici del Movimento poco prima delle elezioni del 2013. Si è vociferato anche di Pietro Gagliardi, entrato qualche settimane fa in polemica con i Cinque Stelle.

Altri novità sono previste per l’inizio di settembre. Il Comune fa ancora gola a tanti, che non hanno capito che l’ente non ha un soldo bucato da spendere e che in futuro bisognerà stringere ulteriormente la cinghia e chiedere sacrifici ai cittadini, nonché ridurre il numero dei dirigenti, effettuare cambi sostanziali nel settore vigili urbani, ufficio tecnico, igiene urbana, commercio e tributi. Bisognerà incassare soldi, tanti soldi, e per realizzare opere ci si potrà affidare esclusivamente ai fondi europei e a poco altro.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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