E’ successo di nuovo, per l’ennesima volta. I controlli alle attività commerciali non eseguiti a dovere dai vigili urbani (una parte di essi) e ancora una volta, come accaduto per un supermarket di via Labriola e per un ristorante di via Recca (abusivi in parte e completamente o non rispettosi dei regolamenti in materia commerciale) sono dovuti intervenire i carabinieri. Ora la situazione è più o meno chiara a tutti: ai militari dell’Arma che indagano, ai commissari straordinari che sanno (e sapevano anche di altri casi) e a dirigenti dell’ente comunale. Le solite stranezze, insomma. Controlli eseguiti in malo modo, autorizzazioni concesse frettolosamente, ritardi nella notifica delle ordinanze di chiusura e richieste, da parte dei soggetti privati, in alcuni casi non in regola ma mai sanzionati in passato, formulate stranamente in concomitanza di parziali controlli.

Sui vecchi scandali ci siamo più volte soffermati in passato, con tanto di articoli che costrinsero chi doveva intervenire ad intervenire. Il sovraordinato, colonnello De Simone, è a nostro avviso inadatto al ruolo e la sua conferma (voluta nei mesi scorsi da Reppucci, seppur a denti stretti e per non ammettere che era stato commesso un errore nell’individuazione) fu già un gravissimo errore. Quanto alle anomalie interne, alle modalità di controllo delle attività e alle eventuali omissioni da parte di dipendenti o pubblici ufficiali, ci dovranno pensare i dirigenti e i commissari straordinari, con opportuni provvedimenti amministrativi o disciplinari, sperando che questa volta non venga messo tutto a tacere come accadde qualche mese fa. Ricordiamo ai commissari che sono qui a Marano per far rispettare la legalità. E’ il loro primo compito. Anche i carabinieri, raccolti gli opportuni elementi, potranno relazionare l’autorità giudiziaria per gli eventuali aspetti di rilevanza penale.

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