Super afflusso di paziente al Cardarelli. “Vengono qui anche per un mal di pancia”

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A causa del super afflusso di pazienti nell’ospedale Cardarelli di Napoli il direttore generale, Ciro Verdoliva, ha attivato l’Unità di Crisi, come da prassi, «per governare l’emergenza», determinata dal picco influenzale ma soprattutto dalla tendenza della popolazione di Napoli e provincia a fare quasi esclusivamente riferimento alle strutture del più grande ospedale del Sud Italia. «Prevedendo ogni possibile scenario – evidenzia Verdoliva – si riesce a tamponare anche giornate di super afflusso, come le ultime che abbiamo vissuto». «I dati odierni – rende noto il direttore generale – sono comunque ben superiori alla normale straordinarietà alla quale siamo abituati». Ciononostante viene evidenziato, «la continuità assistenziale non è mai venuta meno, né tantomeno l’attività chirurgica d’urgenza».

«A fine giornata il pronto soccorso dell’Ospedale Cardarelli dimette circa il 65% dei pazienti, nell’arco delle prime 2-6 ore: questo significa che gli accessi sono impropri, che si fa rifermento al Cardarelli anche per un semplice mal di pancia». Lo dice il direttore generale dell’ospedale Cardarelli che oggi, per fronteggiare il superafflusso nelle sue strutture, ha attivato l’unità di crisi. «Certamente c’è stata una recrudescenza del picco influenzale dovuto a un abbassamento repertino delle temperature – spiega Verdoliva – e non possiamo dimenticare che siamo un punto di riferimento importante per le tre reti cosiddette ‘tempo dipendentì: infarto del miocardio acuto, ictus celebrale e politrauma maggiore». Poi, ricorda Verdoliva, c’è «un numero importante di accessi al pronto soccorso che mediamente si attesta intorno a 200-240 accessi giornalieri. Abbiamo rilevato l’aumentata complessità del paziente: in sostanza più codici gialli, più codici rossi (oltre il 10%) con la conseguenza che i pazienti restano più tempo in ospedale, sui letti, e quindi il turn over è più difficile». Ciononostante, fa sapere Verdoliva, «non subiamo il superafflusso ma lo riusciamo a governare e, nell’arco di 36-48 ore, l’emergenza si risolverà».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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